Modelli internazionali di governance climatica incentivano l’utilizzo del carbonio attivo

Nuove politiche di intervento ambientale internazionali spingono sull'utilizzo del carbonio attivo
MeteoWeb

In un articolo pubblicato recentemente sulla rivista Nature, è spiegato come istituzioni nazionali hanno concentrato l’impegno per le tematiche climatiche, ponendo l’attenzione al cambiamento climatico con politiche ambientali ad hoc. I Paesi, per esempio, hanno costituito istituti scientifici, per definire un intervento mirato a lungo termine di governance climatica: che consta di Tecnologie Climatiche, Sviluppo ambientale, Centraline di Deodorizzazione a carbonio attivo. Questi modelli nazionali di governance climatica sono associati a creare tecnologie di avanguardia destinate a performance di eccellenza nella trasformazione del carbonio.

Le Tecnocrazie del Clima e gli Educatori ambientali tendono a
puntare su modelli nazionali di governance interdisciplinare tra macroeconomia e sviluppo ambientale a livello internazionale con politiche di investimento climatico, per la mitigazione del clima e sono quindi di fondamentale importanza per creare accordi internazionali per convertire le reti di imprese alla sostenibilità.

In questo progetto ambizioso, le Tecnocrazie più attente alle tematiche ambientali sono l’Australia, la Francia, la Germania, il Giappone, Taiwan, e la Gran Bretagna che hanno riformulato il concetto di politica ambientale che hanno fatto interventi legislativa sulla sostenibilità per rendere possibile un dialogo tra attori sociali e istituzioni, avvalendosi di ricerche scientifiche di un certo spessore a Un esempio è la centralizzazione orizzontale della rete di imprese che deve rispondere ai governi. Nei rami esecutivi centrali, i capi di Stato esercitano una forte influenza sul processo decisionale delle PMI,
mentre nei rami esecutivi decentrati gli interventi ambientali sono co-progettati per una policy ambientale coerente. In Germania, la natura relativamente decentrata del ramo esecutivo ha permesso in modo intraprendente di sperimentare una politica energetica pulita anche sotto il partito democratico conservatore.

Al contrario, in Polonia il capo di stato esercita uno stretto controllo a livello burocratico, che ha portato a favorire una governance più attenta all’energia pulita. Il Consiglio europeo di Lisbona ha sottolineato l’importanza di una politica che rifletta piattaforme pro-carbone. La capacità dello Stato di influenzare le scelte ambientali delle imprese è possibile solo con una gestione da parte della Pubblica Amministrazione rigorosa e imparziale, in grado di agire autonomamente nei processi di attuazione, e ancor prima di assesment per la gestione ambientale dei Paesi.

La funzionalità stessa dell’intervento per il controllo e la gestione delle politiche ambientali che tenga del riscaldamento globale è, senza dubbio, talvolta in contrasto con gli interessi economici delle grandi imprese. I comitati intergovernativi sono importanti perché costituiscono delle associazioni internazionali che tracciano le emissioni carboniche e possono gestire piani di intervento ad ampio raggio, in un’ottica internazionale, come è stato affermato dal Climate Action Tracker (CAT). Il CAT normalizza e traccia la quota di carbonio globale sostenibile metodologie eticamente ponderate.

Lo sviluppo e la diffusione delle Centrali Deodorizzatori di Carbonio attivo sono modelli eccellenti basati su protocolli statistici internazionali. Il coordinamento delle politiche, mostra come non siano collegate tra loro le performance e le ambizioni di impresa.

Il costo della decarbonizzazione, dal trasporto alla raccolta protetta dei
rifiuti e delle sostanze chimiche richiede una politica di gestione settoriale che tenga conto dei problemi legati all’uso del suolo e alle ripercussioni dell’agricoltura non sostenibile che comprende attività estreme da parte dell’uomo come la deforestazione e l’estrazione del carbonio dal suolo. Le centraline per la frammentazione del carbonio, al contrario, si concentrano principalmente sull’efficienza delle tecnologie.

I proprietari delle centraline di carbonio attivo si concentrano sul miglioramento dell’efficienza energetica e sottolineano l’importanza di ridurre le emissioni nella catena di approvvigionamento dei combustibili fossili. Su tutta la linea, i Paesi si concentrano cu come abbattere costi e consumi nei settori del riscaldamento e dell’elettricità,
trascurando i costi legati dal trasporto aereo e marittimo.

Condividi