Alle 18:04 italiane di oggi pomeriggio una nuova scossa di terremoto, di magnitudo 6.5 in base ai primi dati preliminari, ha colpito il confine tra Turchia e Siria con epicentro poco a Sud di Hatay, vicino Samandag. La scossa sismica è stata distintamente avvertita anche a Cipro, in Libano e in Israele.
Segnalati nuovi crolli in tutta la provincia di Hatay. Molte ambulanze stanno soccorrendo i feriti. Il nuovo sisma ha provocato scene di panico nella provincia, dove vi sono stati anche blackout. Edifici crollati e feriti anche in Siria. L’ipocentro è segnalato ad appena 7.7km di profondità. Per rendere l’idea, si tratta di un terremoto simile a quello che il 30 ottobre 2016 ha colpito il Centro Italia con epicentro in provincia di Perugia. In questo caso, però, in Turchia è solo una replica dello sciame sismico generato dalla violenta scossa di magnitudo 7.9 che ha colpito l’Anatolia esattamente 14 giorni fa.
L’agenzia governativa di soccorso (AFAD) ha aggiunto che tre minuti dopo la prima scossa, un’altra di magnitudo 5.8 ha colpito la provincia. Secondo l’AFAD, la prima scossa è‘ durata dai 10 ai 15 secondi. In base a quanto riferiscono i media turchi, le due scosse sono avvenute mentre erano in corso le operazioni per il recupero dei corpi e la rimozione dei detriti dei due devastanti terremoti del 6 febbraio.
“I terremoti hanno causato danni, le persone sono sepolte sotto le macerie. Specialisti sono stati inviati per soccorrerli”. Lo ha detto al canale televisivo Ntv il governatore della provincia turca di Hatay, Lutfu Savas. Almeno otto persone sono rimaste ferite in Turchia e almeno 130 nella Siria nordoccidentale. Alcune persone sono rimaste ferite nel fuggi fuggi che si è scatenato durante il terremoto, con qualcuno che si è anche buttato da terrazzi e balconi. Ci sono persone poi rimaste ferite in crolli a Salqin, Harem, Idlib, Khirbet al-Juz e nelle zone rurali vicino ad Aleppo.
Sono in corso evacuazioni dall’area colpita dalle due nuove scosse di terremoto, ha comunicato il Prefetto di Hatay Rahmi Dogan, come riporta Trt. L’agenzia turca per i disastri e le emergenze AFAD ha chiesto alle persone presenti nella zona di tenersi lontane dagli edifici già danneggiati dal precedente terremoto e di allontanarsi dalle zone costiere per timore che ci possa essere un innalzamento del livello del mare.
Sette morti tra Turchia e Siria
È di almeno 7 morti e oltre 600 feriti il bilancio dei terremoti di questa sera. Secondo quanto ha annunciato durante un punto stampa il Ministro dell’Interno di Ankara, Suleyman Soylu, in Turchia il terremoto ha provocato tre morti e 213 feriti. In Siria, il sisma ha provocato la morte di 4 persone tra Aleppo e Tartous, oltre a 470 feriti, secondo quanto ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani. L’agenzia di stampa governativa “Sana” ha annunciato il ferimento di 47 persone ad Aleppo.
Allerta tsunami in Turchia
L’epicentro del terremoto “risulta in mare e vista la matrice decisionale del Centro Allerta Tsunami (CAT) è stata diramata un’allerta arancione (advisory) per un possibile tsunami a livello locale. Nella foto l’area interessata è limitata ai forecast point a meno di 100 km dall’epicentro, che indicati come triangoli gialli. Al momento (19.28) non sono state registrate anomalie significative del livello del mare”, spiega l’INGV sul blog INGVterremoti.
Un appello a stare lontani dalle coste per il rischio tsunami è stato lanciato dall’agenzia per la gestione dei disastri e delle emergenze (AFAD) agli abitanti della provincia turca di Hatay. Lo hanno riferito i media locali, precisando che si teme un aumento del livello del mare fino a 50 centimetri. L’allerta tsunami è stata in seguito revocata.
INGV: nuova scossa all’incrocio di più faglie
Il nuovo terremoto che ha scosso questa sera la Turchia “è avvenuto in una zona dove si intersecano diverse faglie”, ovvero “la parte meridionale della struttura che si era attivata lo scorso 6 febbraio, vicino alla costa turca, e il cosiddetto Arco di Cipro, che è nel Mar Mediterraneo orientale e costeggia l’isola di Cipro per infilarsi poi sotto il confine tra Siria e Turchia”. Lo ha detto all’ANSA il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
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