Un razzo Falcon 9 SpaceX ha lanciato in orbita 50 veicoli il 31 gennaio, per poi rientrare a Terra per un atterraggio preciso su una nave in mare.
Il vettore sormontato da 49 satelliti Starlink, oltre a un veicolo spaziale della società italiana D-Orbit, è decollato dalla Vandenberg Space Force Base alle 17:15 ora italiana. Il primo stadio del Falcon 9 è tornato sulla Terra circa 8 minuti e 45 secondi dopo il lancio, atterrando dolcemente sulla nave drone Of Course I Still Love You di SpaceX, di stanza nell’Oceano Pacifico al largo della costa della California.
Il vettore ha trasportato in orbita diversi esperimenti insieme a resti umani cremati appartenenti a clienti di tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Germania, dalla Nuova Zelanda alla Svizzera.
Il veicolo della D-Orbit, chiamato Eclectic Elena, si è separato dal razzo a circa 57 minuti dal lancio, seguito 20 minuti dopo dai satelliti Starlink. Entrambi sono stati lasciati a circa 333 km di altitudine: i 49 Starlink utilizzano i propri propulsori per raggiungere l’orbita operativa, compresa tra 539 e 569 km.
SpaceX ha ora lanciato più di 3.800 satelliti Starlink, e l’enorme costellazione continuerà a crescere per un bel po’ di tempo: la società ha il permesso di trasportare 12mila veicoli e ha richiesto l’approvazione per dispiegarne altri 30mila circa.
Il decollo di ieri è stato il 7° dell’anno per SpaceX e la 3ª missione Starlink del 2023. Sebbene sia ancora molto presto, la compagnia di Elon Musk è sulla buona strada per battere il record di 61 lanci orbitali, stabilito l’anno scorso.