Nei giorni scorsi abbiamo già parlato dell’intenso stratwarming e delle possibili ripercussioni sull’Europa e nel Mediterraneo: un evento meteorologico molto importante che può segnare la parte finale dell’inverno, come già sottolineato nei giorni scorsi dagli esperti dell’Aeronautica Militare. Oggi a rilanciare l’eventualità sono i meteorologi del Consorzio LaMMA.
Gli esperti spiegano che “la stratosfera è altamente disturbata in conseguenza dello stratwarming del 16 febbraio scorso. Solitamente alla quota isobarica di 10 hPa prevale in zona polare un’area depressionaria con al suo centro temperature inferiori a -40°C. Attualmente sul Polo Nord insiste un anticiclone con temperature di circa -20°C, mentre l’area ciclonica è decentrata a latitudini inferiori con minimo sull’Asia occidentale (“displacement” del Vortice Polare Stratosferico). Gli effetti dello Stratwarming del 16 febbraio potrebbero avvenire nella prima parte di marzo“. Secondo i meteorologi, infatti, “l’indebolimento del Vortice Polare in stratosfera può determinare anche l’indebolimento del vortice anche in troposfera, dove la circolazione zonale (da Ovest verso Est nell’emisfero nord) potrebbe sostituirsi con una circolazione marcatamente meridiana (da Nord verso Sud). In questo caso, il rinforzo e l’espansione verso latitudini molto settentrionali degli anticicloni di blocco potrebbe favorire la discesa di aria molto fredda di origine polare verso le latitudini medio basse su alcune aree delle emisfero nord. Individuare la localizzazione delle discese d’aria fredda è ad oggi prematuro e tutto dipenderà proprio dove i blocchi andranno a formarsi nei prossimi 10-15 giorni“.
La conferma dell’intenso e improvviso stratwarming dei giorni scorsi arriva dalla analoga mappa del modello europeo ECMWF. In questi casi, le conseguenti ondate di gelo verso meridiani molto bassi sono molto intense e violente. Non è ancora chiaro se quest’irruzione polare così intensa colpirà il nord America, o l’Asia, o l’Europa. Di certo andiamo in contro ad un altro grande evento meteorologico in un inverno già condizionato da tante irruzioni di freddo estremo in tutto l’emisfero settentrionale. Pian pianino, nei prossimi giorni potremo evidenziare la traiettoria di questa intensa colata artica che certamente non ha nulla a che vedere con il ritorno del maltempo sull’Italia nel weekend 25-26 Febbraio nè tantomeno con il possibile freddo immediatamente successivo. L’irruzione post stratwarming si concretizzerà nel corso della prima decade di marzo.