Rinnovato il Protocollo d’intesa tra INGV e Guardia Costiera

L’INGV e la Guardia Costiera continueranno a collaborare negli ambiti tecnico-scientifici nei settori strategici, quali il Telerilevamento e l’Oceanografia Operativa
ingv guardia costiera
MeteoWeb

E’ stato siglato il Protocollo d’Intesa che rinnova la collaborazione sancita nel 2009 tra l’INGV e la Guardia Costiera. Presso la sede dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)  il Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Prof. Carlo Doglioni, e il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Capo (CP) Nicola Carlone hanno rinnovato la collaborazione dei due Enti.

La collaborazione tra INGV e Guardia Costiera

Il Protocollo, della durata di 8 anni, determina la collaborazione tra i due Enti a fronte delle necessità derivanti dalle rispettive attività istituzionali, sancendo i principi generali del supporto reciproco in ambito nazionale e internazionale.

L’INGV e la Guardia Costiera continueranno a collaborare negli ambiti tecnico-scientifici nei settori strategici, quali il Telerilevamento e l’Oceanografia Operativa, e in ulteriori temi di comune interesse quali i maremoti e l’innalzamento del livello marino.

I precedenti accordi hanno consolidato la sinergia tra i due Enti anche attraverso lo svolgimento di missioni congiunte a bordo degli elicotteri AW139 della Base Aeromobili della Guardia Costiera di Catania, per la conduzione di campagne aeree su aree vulcaniche. A ciò si aggiunge la condivisione e lo scambio di conoscenze tecnico-scientifiche, di dati, di modelli previsionali e strumentazione.

Le attività svolta in collaborazione

La collaborazione prevede, inoltre, lo svolgimento di importanti attività di informazione, divulgazione e formazione rivolte alla collettività: informazione e divulgazione sui temi dell’innalzamento del livello marino come conseguenza del cambiamento climatico, dei fenomeni di subsidenza delle coste italiane e il relativo impatto ambientale; attività di formazione su temi quali i maremoti e le relative procedure di emergenza in caso di allerta.

Ulteriori proposte di cooperazione riguarderanno gli studi della sismicità dei fondali marini, delle frane sottomarine e dei rilievi batimetrici, gravimetrici e magnetometrici, per il monitoraggio delle coste italiane e per approfondire le conoscenze fino ad oggi acquisite.

Condividi