Riscaldamento globale: fauna lacustre artica in pericolo per lo scioglimento del permafrost

Il riscaldamento globale sta provocando cambiamenti all'area lacustre dell'Artico, con implicazioni importanti sulla fauna e sul clima
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Il riscaldamento globale sta provocando un rapido disgelo dei ghiacciai. Questo fenomeno ha notevoli ripercussioni sull’espansione dei laghi in Artico, con implicazioni sulla fauna selvatica, sull’alimentazione degli animali e sul clima a livello globale. Uno studio pubblicato di recente sulla rivista Nature suggerisce che l’attuale disgelo del permafrost in Artico si tradurrà in un aumento della superficie dei laghi nei prossimi~ 60-150 anni.

Queste evidenze scientifiche mostrano come il drenaggio del lago a causa del disgelo del permafrost si stia verificando prima delle previsioni. L’attuale cambiamento delle zone lacustri non è correlate all’intensità delle precipitazioni si tratta di un cambiamento eterogeneo nelle varie aree artiche. Questo fenomeno non è amputabile quindi ai fenomeni di precipitazione e/o di evapotraspirazione.

L’emergenza della diminuzione dell’area lacustre

Le temperature dell’aria nell’Artico sono aumentate di 2,7 ºC dall’inizio del 1970 e negli ultimi due decenni il doppio della media globale. Come effetto dello scioglimento del permafrost, vi è la formazione, la crescita e il drenaggio dei laghi termocarsici, che possono superare il 40% della superficie terrestre in alcune pianure artiche.

permafrost area lacustre Artico

Questi laghi si formano quando lo scioglimento eccessivo del ghiacciaio provoca la comparsa di depressioni topografiche, in cui l’acqua può espandersi tramite l’erosione meccanica e l’erosione termica laterale.  Negli ultimi millenni, la comparsa di laghi termocarsici è un fenomeno comune, ma studi negli ultimi decenni mostrano come il cambiamento climatico stia causando un’inondazione delle terre (formazione e/o espansione del lago) o una loro essiccazione (drenaggio del lago, essiccazione o riempimento).

L‘entità del cambiamento dell’area lacustre nelle zone artiche tramite lo scioglimento del permafrost ha importanti implicazioni per la vita selvatica. Infatti, la comparsa dei laghi termocarsici cambia il tipo di alimentazione degli animali che ci vivono e modifica i siti di nidificazione dei laghi.

Il cambiamento dell’area lacustre comporta una riduzione di acqua liquida per gli abitanti dei villaggi, per i pesci e per gli altri organismi acquatici. Inoltre, cambiamenti a lungo termine nelle zone lacustri potrebbe accelerare o mitigare il cambiamento climatico. La comparsa e l’espansione del lago termocarsico è causa di un aumento di metano e di anidride carbonica nell’atmosfera. Negli ultimi decenni, tuttavia, provoca un rilascio di carbonio all’atmosfera.

Questo studio recensisce ben 139 siti, e li analizza sulla base di 57 studi nell’ambito delle regioni artiche. Inoltre, il numero di siti che mostrano un’espansione dell’area lacustre è quasi uguale al numero di siti che mostrano un restringimento della superficie dei laghi. Ciò indica che l’espansione del lago è approssimativamente uguale al drenaggio del lago nell’area dove sono presenti i permafrost, che dovrebbero continuare ad esistere almeno fino alla metà del ventunesimo o della prima parte del ventiduesimo. Il declino dell’area lacustre favorisce la formazione in superficie e nel sottosuolo di canali di drenaggio che si sono accumulati nel tempo in tutto il paesaggio artico.

Un aumento delle precipitazioni in inverno non sta portando a un aumento dell’area lacustre artica. Al contrario, l’intensificarsi delle precipitazioni sembra essere un acceleratore per il disgelo del permafrost. Si sta assistendo inoltre a un drenaggio eccessivo dei laghi artici. Il monitoraggio continuo dell’area lacustre è cruciale per limitare i danni alla fauna lacustre e le ripercussioni sul clima.

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