Recenti ricostruzioni delle temperatura globale nel periodo interglaciale (l’Olocene, iniziato 11.700 anni fa) hanno generato pareri contrastanti.
Uno studio pubblicato sulla rivista Nature nell’articolo “Revisiting the Holocene global temperature conundrum” esamina le prove empiriche da queste simulazioni sul cambiamento globale per valutare se il riscaldamento globale antropogenico è stato preceduto da una tendenza al riscaldamento a lungo termine o da un raffreddamento globale. Il raffreddamento molti millenni prima dell’industrializzazione ha caratterizzato il clima, secondo gli studi degli esperti negli ultimi secoli.
Il picco di caldo estremo registrato nel medio Olocene
La risoluzione di questo enigma è stato l’obiettivo di diversi studi paleo-geologici, finalizzati a comprendere come sia cambiato il clima nell’era post-industriale, in cui si sono realizzati fenomeni, come il gas serra. Questi studi riguardano il medio Olocene, e la temperatura media della superficie terrestre rappresentano un indicatore chiave del riscaldamento globale. Un aumento del riscaldamento globale di 1 ºC è stato ormai superato a partire dalla fine del diciannovesimo secolo e il riscaldamento globale tenderà ad aumentare in futuro.
A tal proposito, la variabilità della temperatura nel periodo interglaciale dell’Olocene, iniziato 11,7 mila anni fa, è di particolare
interesse perché fornisce una chiave di lettura interessante per sondare il clima dei tempi, in cui le società erano basate sull’agricoltura. Questo dato sembrerebbe confermare l’entità dell’influenza umana sul clima soprattutto in seguito all’industrializzazione delle società.
Il trend delle temperature in epoca pre-industriale
Lo studio interessa maggiormente i dati della variabilità climatica GMST nella seconda metà dell’Olocene. Tuttavia, studi sull’Olocene hanno raggiunto conclusioni contrastanti ed è un argomento che ha creato un forte dibattito tra gli esperti. Una ricostruzione del clima dell’Olocene ha mostrato un picco di caldo registratosi durante il medio-Olocene, quando il GMST ha raggiunto una temperatura più alta di 0,8 °C rispetto alle epoche storiche appartenenti al periodo preindustriale.
Se l’interpretazione fosse errata e GMST dell’Olocene non sarebbe mai salito sopra i livelli di temperatura in epoche successive preindustriali, sarebbe necessario migliorare la nostra comprensione del riscaldamento globale. Alcuni dati interessanti di questo studio su scala globale riguardano il grado di calore oceano che è fondamentale per comprendere l‘evoluzione del trend energetico netto della Terra e meritano particolare considerazione. In particolare, le misurazioni ad alta risoluzione dei gas nobili nel ghiacciaio antartico a bolle potrebbe migliorare la ricostruzione della temperatura dell’oceano nell’Olocene. Sono ulteriori studi per sondare le fluttuazioni del ghiacciaio antartico, e il livello del mare durante la seconda metà dell’Olocene. Questo studio va ad approfondire l’origine storica del riscaldamento globale, del volume della calotta glaciale, delle regolazioni glaciali-isostatiche e della viscosità della struttura della Terra.