La Francia non registra piogge da 32 giorni: si tratta della fase di siccità più lunga mai rilevata, che però dovrebbe concludersi oggi con il ritorno di qualche precipitazione. Météo-France ha reso noto che dal 21 gennaio al 21 febbraio le precipitazioni cumulate sono state inferiori a 1 mm ogni giorno, “la serie più lunga dall’inizio delle misurazioni nel 1959“. Un anticiclone staziona sul Paese: funge da scudo, spinge le perturbazioni fuori dal territorio, ha evidenziato il servizio meteo nazionale francese.
La serie consecutiva ha battuto quella del 2020, avvenuta per 31 giorni tra il 17 marzo e il 16 aprile, durante il lockdown per il Covid.
La situazione è preoccupante in quanto si sta verificando in inverno, periodo di fondamentale importanza per la ricarica delle falde, in un contesto di deficit piovoso dall’agosto 2021, ha sottolineato Météo-France.
Oggi sono previste piogge leggere, in arrivo dall’Ovest, che non porteranno però sollievo: “Il mese di febbraio 2023 dovrebbe chiudersi con un deficit pluviometrico superiore al 50%, trasformandolo in uno dei mesi di febbraio più aridi mai registrati dall’inizio delle misurazioni nel 1959“, ha evidenziato Météo-France.
Il record fa parte di una siccità a lungo termine, in quanto “dall’agosto 2021, tutti i mesi sono stati privi di pioggia ad eccezione di dicembre 2021, giugno 2022 e settembre 2022“, ha sottolineato Météo-France. “Oltre alla mancanza di pioggia, la Francia ha registrato temperature più elevate del normale per dodici mesi consecutivi“, e “febbraio potrebbe essere il 13° di questa serie senza precedenti” secondo quanto emerge dai primi dati affidabili.
A Tolosa, le acque del fiume Garonna sono ai minimi e lo stesso vale per il fiume Orb, nei pressi di Béziers. “La Francia è in massima allerta“: lo ha dichiarato a Franceinfo il Ministro della Transizione ecologica francese Christophe Béchu. “Siamo in ritardo di circa 2 mesi sul riempimento” delle falde, ha aggiunto il Ministro, che lunedì riunirà i prefetti. Secondo Béchu il ritardo “è recuperabile ma serve un mese di marzo piovoso, abbiamo due mesi davanti“. Nei prossimi giorni verrà presentato un “grande piano idrico” di una cinquantina di misure e il ministro ha auspicato che “si possano utilizzare di più le acque reflue”. Come i piani messi in atto questo inverno in materia di energia, questo futuro piano idrico includerà una componente di “sobrietà“, al fine di incoraggiare i francesi a moderare il consumo di acqua potabile.