Al tavolo sulla siccità, il governo porterà documenti di analisi della situazione, sia nella fase emergenziale, sia in quella strutturale. Lo ha detto il Ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, in un punto stampa al Parlamento europeo di Bruxelles. La siccità “non è stata un’emergenza. Ormai in Italia è un evento ciclico: negli ultimi vent’anni ci sono stati almeno cinque eventi siccitosi gravi. Quindi bisognava fare strategie, spendere le risorse, che ci sono, sono più di 8 miliardi di euro, per impianti irrigui, per impianti che permettano di accumulare acqua“, ha affermato Lollobrigida.
“Bisogna lavorare in parallelo sull’emergenza di quest’anno – prosegue Lollobrigida – trovando quindi il modo di efficientare quello che abbiamo, e poi lavorare per arginare la dispersione idrica, che arriva in alcune regioni al 50%, compensando anche un nuovo problema emerso negli ultimi anni, che è la siccità nel Nord Italia. In questi ultimi due anni è stato addirittura un fenomeno prevalente nel Nord Italia”.
“C’è troppa burocrazia, esiste un numero indefinito di enti e istituzioni” competenti in materia, osserva Lollobrigida, e “troppe scrivanie producono rallentamenti, se non effetti peggiori. Domani porterà al tavolo una proposta che prevede da un lato un meccanismo, che sia con un commissario o un’altra formula, che immediatamente permetta di superare la troppa burocrazia. Ma va tenuto in piedi un luogo di riflessione per interventi anche di prospettiva, perché il cambiamento climatico produrrà un peggioramento della situazione. Serve una strategia di accumulo delle acque, di risparmio idrico anche utilizzando colture agricole che consumino meno acqua. Su questo può esserci un sostegno delle istituzioni pubbliche nei riguardi degli agricoltori che intendano produrre soluzioni meno impattanti dal punto di vista dell’acqua“, ha concluso Lollobrigida.
Tavolo siccità: ipotesi interconnessione invasi
Una maggior interconnessione fra gli invasi, per spostare l’acqua dai territori dove abbonda a quelli dove scarseggia, è una delle misure che saranno discusse domani al Tavolo interministeriale acqua a Palazzo Chigi. Lo apprende l’ANSA da fonti informate sui dossier. Altre misure possibili, fra le quali il governo dovrà scegliere, sono la manutenzione degli acquedotti, che perdono in media il 40% dell’acqua, ma in alcune regioni fino al 60%, e la riduzione dei consumi, con un piano di razionamenti in caso di necessità.
Si studia anche l’utilizzo delle acque reflue nell’agricoltura e nell’industria, oggi appena al 5% delle potenzialità; il dragaggio degli invasi, la cui capienza è ridotta per la mancata manutenzione; un migliore monitoraggio dei consumi di acqua, grazie al coordinamento delle banche dati e degli operatori territoriali. Al Tavolo verrà esaminato anche il “Piano laghetti” dell’associazione dei consorzi di bacino (ANBI), che prevede una rete di nuovi invasi. L’Italia raccoglie solo l’11% dell’acqua piovana, contro il 36% della Spagna. Sullo sfondo di tutte queste misure, c’è l’ipotesi della creazione di un Supercommissario per l’emergenza idrica, o almeno di una Cabina di regia, in grado di superare gli scogli burocratici e velocizzare la realizzazione degli interventi.
Vincenzi (ANBI): “bene Lollobrigida su cabina di regia”
“Non possiamo che condividere la proposta di una cabina di regia per l’emergenza siccità, anticipata oggi a Bruxelles dal Ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, alla vigilia della prima convocazione dell’apposita Unità di Crisi, presieduta dal Premier, Giorgia Meloni”. A dichiararlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), che prosegue: “in Italia le competenze in materia idrica sono chiare, ma la frammentazione decisionale rallenta, se non addirittura impedisce, l’efficienza operativa, oggi più che mai determinante di fronte all’imprevista accelerazione della crisi climatica sul nostro Paese”.
“La perdurante siccità su ampie zone del Nord Italia, pesantemente condizionando la produzione agricola ma anche pregiudicando la regolarità del servizio potabile, dimostra come il fenomeno sia ormai endemico, indirizzandosi ampie zone del Paese alla terza stagione consecutiva di grande aridità – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – Già l’anno scorso, di fronte all’emergenza estiva, avevamo chiesto la nomina di un Commissario Straordinario; il fatto che il tema sia già ora all’ordine del giorno segnala la gravità della situazione, ma anche l’attenzione del Governo verso scelte collegiali e condivise“.