Mentre la “fase di soccorso sta per concludersi”, i soccorritori che operano in Turchia sono riusciti a trarre in salvo una persona una settimana dopo il violento terremoto avvenuto al confine con la Siria, che ha provocato oltre 40.000 vittime secondo gli ultimi bilanci e una devastazione diffusa nei due Paesi. Il salvataggio miracoloso è avvenuto nella provincia turca di Hatay: un ragazzo di 13 anni è stato estratto in vita dopo essere rimasto sotto le macerie per 182 ore. Le immagini della televisione di stato Trt hanno mostrato il ragazzo che viene portato via in barella, mentre un volontario gli tiene la mano.
Tratti in salvo nella città turca di Antakya anche due fratelli di 8 e 15 anni: le squadre dei soccorritori sono riuscite a tirare fuori dalle macerie Harun e Eyüphan Serifoglu 181 ore dopo il terremoto, secondo quanto riporta Anadolu. “Quando li abbiamo visti, abbiamo dimenticato il mondo, abbiamo dimenticato tutto. Siamo felici. Abbiamo appena seppellito la loro madre. Il loro padre è tra le macerie”, ha detto lo zio Ramazan.
La fase di soccorso dopo il terremoto sta “volgendo al termine“, ha dichiarato oggi il capo degli aiuti delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, durante una visita alla città di Aleppo, nel nord della Siria. Lo riporta la CNN. “Quello che abbiamo visto nelle zone colpite dal terremoto è che la fase di salvataggio, cioè tirare fuori dalle macerie le persone vive e trovare quelle morte, si sta concludendo. E ora parte la fase umanitaria: fornire un riparo, assistenza psicosociale, cibo, un senso del futuro è il nostro obbligo”, ha osservato Griffiths. “Stamattina ad Aleppo ho sentito storie che fanno rabbrividire”, ha aggiunto.