Un dolce arma contro il diabete: un frutto antinfiammatorio regola la glicemia e abbassa anche il colesterolo

Viaggio alla scoperta di un frutto antitumorale, antinfiammatorio e antiossidante: regola anche la glicemia, è un toccasana per chi soffre di diabete
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Un frutto antinfiammatorio succoso, dolce, dal colore intenso e dal profumo gradevole, fa bene a tutti, persino ai diabetici, a chi soffre di glicemia alta, in quanto contiene pochissimi zuccheri. E’ energetico, digestivo e ricco di vitamine, ha proprietà antiossidanti e antitumorali: il lampone è un frutto ricco di proprietà benefiche, un toccasana per la nostra salute.

Cos’è il lampone, frutto antinfiammatorio sorprendente

I lamponi sono i frutti del Rubus idaeus, un arbusto della famiglia delle Rosaceae.
Tipici dei boschi e delle zone collinari, nonostante la loro coltivazione sia possibile anche negli orti tipici delle zone pianeggianti con clima temperato, sono ideali per fare il pieno di sostanze indispensabili per la nostra salute.

Il lampone, un frutto dalle mille virtù

Diuretici, depurativi, rinfrescanti, energetici, i lamponi rafforzano le difese immunitarie e, essendo ricchi di acido folico e vitamina P, sono consigliati in gravidanza, apportando benefici allo sviluppo del feto e migliorando l’elasticità delle pareti dei vasi sanguigni.
I lamponi favoriscono la digestione, facilitano la riduzione del peso corporeo, hanno proprietà antinfiammatorie e, contenendo acido ellagico, inibiscono la proliferazione delle cellule tumorali, in particolare a livello intestinale.
Ricchi di fibre e manganese, facilitano il transito intestinale, saziano, stimolano il metabolismo e aiutano a bruciare facilmente i grassi.

Il lampone, inoltre, contiene tannini, con azione astringente in caso di diarrea e flavonoidi nelle foglie, ideale, sotto forma di infusi e decotti, nel trattamento della ritenzione idrica. Tale frutto funge da antinfiammatoro naturale del cavo orale, protegge e rafforza le gengive, depura il sangue, abbassa i livelli di colesterolo cattivo, protegge il muscolo cardiaco.
Rende la pelle elastica e luminosa, rigenera le cellule cutanee, previene la formazione di rughe e couperose, favorisce il riassorbimento di venuzze e capillari, idrata, è un toccasana per la pelle secca.

L’infuso di foglie di lamponi è utile a contrastare la diarrea, per l’effettuazione di impacchi sugli occhi infiammati, contro emorroidi, reumatici e mal di gola.

Lamponi, benefici e controindicazioni

Secondo gli esperti dell’Humanitas Research Hospital, ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario,

i lamponi possono aumentare il metabolismo delle cellule adipose, per questo si pensa possono essere utili in caso di obesità. Sembra inoltre che esercitino effetti benefici in termini di controllo degli zuccheri nel sangue e che abbiamo proprietà antitumorali. Queste ultime dipenderebbero dalle molecole antiossidanti e antinfiammatorie presenti nei lamponi, ma non solo. Sembra, infatti, che gli ellagitannini possano indurre la morte delle cellule tumorali ed evitarne lo sviluppo“.
Sono fonti di ossalati, sostanze che possono favorire la formazione di calcoli, e possono interferire con l’attività degli ossazolidinoni, ad esempio il linezolid“.

100 g di lamponi (Rubus idaeus) apportano 34 Calorie ripartite come segue:

  • 72% carboidrati
  • 16% lipidi
  • 12% proteine

In particolare, 100 grammi di lamponi apportano:

  • 84,6 g di acqua
  • 1 g di proteine
  • 0,6 g di lipidi (fra cui acidi grassi omega 3)
  • 6,5 g di zuccheri solubili
  • 7,4 g di fibra

Fra le vitamine e i minerali, 100 g di lampone apportano:

  • 25 mg di vitamina C
  • 0,5 mg di niacina
  • 0,05 mg di tiamina
  • 0,02 mg di riboflavina
  • 13 µg di vitamina A (retinolo equivalente)
  • vitamina K
  • acido pantotenico
  • biotina
  • vitamina E
  • folati
  • 220 g di potassio
  • 52 mg di fosforo
  • 49 mg di calcio
  • 3 mg di sodio
  • 1 mg di ferro
  • manganese
  • rame
  • magnesio

I lamponi contengono inoltre numerosi fitonutrienti: antocianine (come cianidine e delfinidine), flavonoli (quercetina, kempferolo), flavanoli (catechine, epicatechine), glicosidi dei flavonoidi, tannini (ellagitannini, gallotannini, proantocianidine), acidi idrossibenzoici (come acido ellagico, acido vanillico, acido gallico e acido clorogenico), acidi idrossicinnamici (acido caffeico, acido cumarico e acido ferulico), stilbenoidi (resveratrolo)“.

I lamponi tra storia e leggenda

Plinio, nel suo “Naturalis Historia”, menziona il lampone come originario del monte Ida (una montagna così chiamata esiste sia a Creta che in Turchia) mentre il fisico francese Henri Leclerc, nel suo “Les fruits de France”, affermò che l’epiteto “idaeus” deriva da Ida, ninfa figlia del re di Creta Minosse che un giorno vide Giove, all’epoca molto piccolo, in lacrime, tentando di placargli il pianto, cogliendo per lui un lampone: mentre si chinava sul cespuglio, si punse ad una spina, colorando per sempre di rosso, col suo sangue, i lamponi, frutti fino a quel momento bianchi.

Come consumare i lamponi

Tantissimi i loro impieghi in cucina: al naturale, per la preparazione di salse, alternative insalate, per accompagnare carni rosse e cacciagione, per la realizzazione di crostate, semifreddi e gelati oppure gelatine, confetture, ripieno di cioccolatini, sciroppi, grappe o uno squisito aceto aromatizzato.


Si tenga presente che le informazioni presenti in questa pagina sono di natura generale e a scopo divulgativo e non sostituiscono in nessun caso il parere del medico, il primo punto di riferimento a cui ricorrere per avere informazioni, chiarimenti, e a cui affidarsi per consigli o esami.

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