Sono oltre 202mila in Italia le imprese guidate da donne in agricoltura che entra a sorpresa nella top five dei settori con più alto tasso di femminilizzazione nella classifica stilata dall’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere, dopo servizi vari, sanità, istruzione e alloggio/ristorazione. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della festa delle donne dell’8 marzo.
Quasi tre imprese agricole su dieci (28%) sono guidate da donne la cui presenza è cresciuta soprattutto nelle nuove attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole, gli agriasili, le fattorie didattiche, i percorsi rurali di pet-therapy, gli orti didattici, ma anche nell’agricoltura di precisione e a basso impatto ambientale fino nella presenza nei mercati di vendita diretta di Campagna Amica oltre che nell’agriturismo. Le donne che hanno scelto l’agricoltura – evidenzia la Coldiretti –dimostrano capacità di coniugare la sfida con il mercato e il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità.
“Grazie alle grandi opportunità offerte dall’agricoltura multifunzionale attenta al sociale, all’ambiente e ai cittadini aumenta il numero delle donne ai vertici delle aziende agricole con l’offerta di prodotti e servizi innovativi alla collettività,” afferma Chiara Bortolas leader di Donne Impresa della Coldiretti nel sottolineare che “difendere il patrimonio di esperienze femminili significa sostenere economia, lavoro e territorio“.