“Ho realizzato il mio sogno di volare nello Spazio due volte, vorrei realizzarne un altro: quello di poter volare nello Spazio su un vettore europeo“: è quanto ha affermato Samanta Cristoforetti, ospite questa mattina in aula a Strasburgo, prima di consegnare al presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, la bandiera europea che l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea aveva portato sulla Stazione Spaziale Internazionale nella sua ultima missione. “Sono stata la prima donna europea al comando della Stazione spaziale internazionale, ma certamente non sarò l’ultima,” ha sottolineato Cristoforetti. “All’Agenzia Spaziale Europea solo lo scorso anno abbiamo selezionato una nuova classe di potenziali astronauti oltre la metà della quale è composta da donne. Questi miei nuovi colleghi sono stati selezionati tra oltre 23 mila candidati in tutta Europa“.
“Quando sei là fuori nello Spazio, ti senti più connesso al pianeta. Abbracci il pianeta Terra ogni 90 minuti, che è il tempo necessario per compiere un’orbita attorno al pianeta. Da lassù non mi sono sentita distaccata dal mondo e da tutti i nostri problemi, ma anzi più collegata, più emotivamente coinvolta. Penso che quando si torna giù si è anche più motivati a rimboccarsi le maniche, a dare un contributo e a fare tutto quello che si può per affrontare le grandi sfide che abbiamo davanti a noi,” ha dichiarato Cristoforetti.
Il Parlamento europeo “è il cuore della democrazia europea e parliamo oggi di Spazio, non so se poteva essere possibile decenni fa o anche solo pochi anni fa. C’è una consapevolezza crescente di quanto sia importante lo Spazio non solo per la ricerca, non solo per la scienza, ma per come si intreccia al tessuto delle società moderne: nulla funziona senza lo Spazio, in termini di economie, società, servizi ai cittadini, sicurezza. E’ positivo vedere come questo sia riconosciuto e constatare l’aumento dello sforzo di investimento nelle capacità in Europa, nella maggiore autonomia e non dipendenza, così che l’Europa possa giocare un ruolo nello Spazio,” ha proseguito l’astronauta italiana. Lo Spazio “è un motore potentissimo di crescita economica e di prosperità. Oggi il mercato spaziale globale vale giù circa 340 miliardi di dollari USA ed entro il 2030, secondo alcune stime, lo Spazio potrebbe generare un reddito di un trilione di dollari Usa. Questa crescita potenziale straordinaria può rappresentare una profonda trasformazione della nostra industria“.
Cristoforetti: “in Gateway ruolo importante dell’Europa”
“Lunar Gateway è una stazione spaziale che orbiterà in orbita lunare, sarà molto più piccola della Stazione Spaziale Internazionale, ma anche molto più lontana, e fa parte di un programma più ampio di esplorazione attorno alla Luna e della superficie lunare, a guida NASA e che si chiama Artemis, in cui l’Europa gioca un ruolo importante. L’industria Ue, con un ruolo importante di quella italiana, produrrà una parte significativa dei moduli delle strutture di Gateway ma l’Europa produce anche il modulo di servizio, fondamentale, di Orion, ovvero l’astronave che porterà dalla Terra verso l’orbita lunare”. Lo ha detto l’astronauta Samantha Cristoforetti ai microfoni di un gruppo di testate italiane, tra cui l’ANSA, a margine delle celebrazioni dell’8 marzo all’Eurocamera.
Rispondendo ad una domanda sul suo primo viaggio nello spazio Cristoforetti ha poi spiegato il perché, tra le poche cose che scelse di portare con sé figurava Palomar, tra i più conosciuti romanzi di Italo Calvino. “In generale – ha detto – è un autore che ho sempre sentito molto vicino. Palomar era un libro che avevo riletto proprio prima di quella missione. Mi piaceva molto la sua capacità di descrivere e di trovare dettagli interessanti nella realtà, e in qualche modo era un auspicio di vivere la mia missione nello spazio con quella capacità di osservazione, di trovare ricchezza nei piccoli dettagli del quotidiano anche nello spazio”. “E poi banalmente, perché avevo una versione tascabile molto piccola che si prestava al viaggio“, ha aggiunto, sorridendo, l’astronauta italiana.
Un razzo europeo per portare tra le stelle gli astronauti in modo autonomo
Lo Spazio sta diventando un fattore dove la leadership europea nel mondo “sta crescendo. Ci sono ambiti in cui siamo eccellenti, i migliori al mondo. Copernicus ne è un esempio, Galileo ne è un altro,” ha dichiarato il direttore dell’Agenzia Spaziale europea (ESA) Josef Aschbacher parlando con l’ANSA all’Eurocamera, riferendosi alle costellazioni per l’osservazione della Terra e per la navigazione satellitare. “Ci sono altri ambiti in cui siamo indietro. Sui lancio spaziale ad esempio. Sull’esplorazione spaziale siamo molto bravi in ciò che facciamo, ma la nostra attività è piccola” rispetto a quella delle potenze mondiali. “Samantha Cristoforetti ha volato su un razzo russo una volta e su uno americano un’altra. Io vorrei che l’ESA possa offrire l’opportunità di andare nello Spazio su un suo vettore agli astronauti europei, anche grazie alla collaborazione con America del Sud, Africa e Asia. Sarebbe una grande opportunità geostrategica“, ha sottolineato Aschbacher, aggiungendo: “Per fare ciò abbiamo bisogna di più fondi e di questo stiamo anche parlando con i Paesi membri“.