Bollette, come cambiano da aprile: le valutazioni del Governo su oneri di sistema e Iva

Bollette, il 31 marzo finiscono gli sconti a oneri di sistema e Iva: gli ultimi aggiornamenti
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Le prossime bollette di luce e gas per chi aderisce al cosiddetto mercato tutelato diminuiranno grazie al calo del prezzo del gas sui mercati e il governo guidato da Giorgia Meloni si trova di fronte a un bivio sull’ipotesi di confermare, rimodulare o eliminare gli sconti fatti l’anno scorso dal governo Draghi che, nel pieno dell’emergenza del costo dell’energia, decise di tagliare gli oneri di sistema per le bollette elettriche e l’Iva per il gas. Una situazione analoga a quella della benzina: un provvedimento essenziale finché i prezzi fossero troppo elevati, ma eccessivamente dispendioso adesso che la situazione sembra tornare alla normalità. Questi sconti dureranno fino al 31 marzo e poi, secondo i provvedimenti già approvati dal precedente governo Draghi appunto, da aprile sarebbe tornato tutto alla normalità. Questo tipo di tagli è costato allo Stato nell’ultimo anno la cifra enorme di 100 miliardi di euro.

Stiamo facendo una valutazione in questi giorni in raccordo con il ministero dell’Economia che tiene i cordoni della borsa” ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto spiegando che “questo influirà nell’inserire anche tutto, in parte o nulla i cosiddetti oneri di sistema nella bolletta. Per un nuovo intervento bisogna andare con cautela” ha aggiunto confermando che “il trend è buono” con un “altro ribasso del 20% della prossima bolletta elettrica“. Ad aprile, il Mef potrebbe rinnovare il bonus sociale per le famiglie (con l’attuale soglia Isee di 15 mila euro) che ha visto coinvolti oltre 8 milioni di utenti (5 milioni per la luce e 3,5 per il gas). E le imprese potrebbero godere ancora del credito di imposta ma modulato sul prezzo del gas: l’idea è fissare una soglia oltre la quale lo ‘sconto’ aumenta, mentre al di sotto non è previsto. Il massimo resterebbe quello fissato nell’ultima legge di bilancio, che ha rafforzato i crediti di imposta portandoli al 45% per le imprese energivore e gasivore e al 35% per gli esercizi commerciali.

Sarebbe poi allo studio un bonus famiglie che potrebbe partire dalla seconda metà dell’anno e che si baserebbe sui consumi: sarebbe incentivato il risparmio energetico, come annunciato dal ministro Giorgetti a dicembre scorso. Nel frattempo, i tecnici devono elaborare “le proiezioni di fattibilità dell’Arera“, l’autorità di regolazione per energia reti e ambiente. Il cui presidente, Stefano Besseghini, proprio ieri aveva detto che vista la diminuzione dei prezzi energetici “è giusto modulare” gli aiuti del governo aggiungendo che “valutazioni di trade off sono tra le opzioni possibili“.

Come già accaduto per la benzina, associazioni dei consumatori protestano ma se questi sconti erano stati messi con la ratio di mitigare l’aumento dei prezzi, appare più che logico che adesso vengano tagliati nel momento in cui i prezzi rientrino sui valori precedenti. Nulla è gratuito e appesantire i conti dello Stato non conviene in ogni caso a nessuno, consumatori compresi.

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