In un articolo pubblicato di recente sulla rivista Nature è esaminato come la gestione energetica su scala globale e le impennate dei prezzi del gas e i cambiamenti climatici sollevino interrogativi sul futuro utilizzo del gas naturale. In questo studio vengono riportati i dati del sondaggio britannico che rivelano che in seguito ai fenomeni dovuti al cambiamento climatico, i vari governi hanno progressivamente ridotto l’estrazione di gas tra il 2019 e il 2022.
I risvolti politici della connessione tra clima e gas suggeriscono l’opportunità di ridurre l’uso dei combustibili fossili, non solo per ciò che concerne petrolio e il carbone ad alta intensità di carbonio.
L’esigenza di riformulare la sicurezza energetica
L’invasione della Russia di Ucraina e il proseguimento della guerra ha portato ad una massiccia pressione dell’opinione pubblica su una riformulazione della sicurezza energetica. L’Unione Europea si è impegnata a diventare completamente indipendente dai combustibili fossili russi prima del 2030.
Il Regno Unito, che importa molto meno gas naturale direttamente dalla Russia (4%) – ha attualmente fermato le importazioni del petrolio russo e del carbone e sta cercando di diventare completamente indipendente da gas naturale liquefatto russo (GNL). Gli Stati Uniti hanno deciso di aumentare drasticamente le esportazioni di GNL in Europa per contribuire a ridurre la forte dipendenza europea dalla Russia.
I metodi per ridurre la dipendenza tecnologica europea dalla Russia
I metodi per ridurre la dipendenza dalla Russia, tuttavia, sono molteplici: (1) accelerare la transizione verso le energie rinnovabili (per i trasporti pubblici, e il riscaldamento degli edifici), (2) aumentare l’energia nucleare per l’elettricità produzione, (3) individuare fonti alternative, soprattutto per uso domestico, di gas, (4) considerare l’idrogeno come un sostituto del metano per il riscaldamento e (5) ridurre la necessità di energia, concentrandosi sull’efficienza energetica e su una gestione energetica sostenibile.
Anche se si sta andando verso un aumento delle energie rinnovabili a lungo termine, la produzione di idrocarburi e l’ampliamento delle infrastrutture per le importazioni di GNL potrebbero vanificare i tempi di riduzione delle emissioni correlate alla valutazione IPCC, il bloccaggio di estrazione e il consumo di gas per decenni.
La situazione del Regno Unito
Il gas costituiva il 42% del consumo energetico terrestre complessivo nel Regno Unito nel 2020, più di qualsiasi carburante. La sostituzione del gas con l’energia elettrica (per esempio, tramite le energie rinnovabili, in particolare l’energia eolica) sembra più fattibile nel breve termine rispetto al passato. L’uso domestico rappresenta il 37% del consumo di gas nel Regno Unito.
In questo scenario di mutamento della gestione energetica a livello globale, si colloca la crescente urgenza di ridurre le emissioni di CO2, ed è lecito domandarsi come l’opinione pubblica reagirà all’esigenza di una gestione energetica differente in un mondo carbonio-vincolato.
La dipendenza del Regno Unito dal gas
Il Regno Unito è attualmente fortemente dipendente dal gas per la produzione di elettricità (36% della produzione nel 2020, seguito dall’energia eolica al 24%) e il riscaldamento (74% per il riscaldamento complessivo, per l’approvvigionamento di acqua calda e per la domanda di gas negli edifici).
In una recente pubblicazione dell’aprile 2022, è sottolineato come le nuove strategie volte ad assicurare la sicurezza energetica per la Gran Bretagna aprano l’opportunità di espandere la produzione di gas per uso domestico. L’industria energetica “in evoluzione” potrebbe includere l’uso dell’idrogeno verde e l’utilizzo di campi che risultano impoveriti per il sequestro del carbonio.
Il futuro sarà delle energie rinnovabili
I dati di questo studio suggeriscono una crescente contraddizione tra la produzione di gas nazionale e l’obiettivo delle emissioni zero fortemente voluto dall’opinione pubblica.
Nel panorama energetico globale in rapida evoluzione dopo la Guerra in Ucraina, la politica è fortemente a favore dell’espansione delle energie rinnovabili. Nonostante gli importanti cambiamenti geopolitici negli ultimi anni (per esempio, durante la pandemia e dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina), il legame tra cambiamento climatico e la gestione energetica si è rafforzato.