Candida auris, cresce l’allarme: “situazione molto seria”

Candida auris, gli esperti spiegano perché bisogna preoccuparsi: "l'antibioticoresistenza provocherà milioni di morti, sarà molto più letale del Covid"
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La Candida aurisè un fungo che conosciamo. E’ presente in Italia dal 2019. E’ molto resistente a tutti gli antifungini che abbiamo. E’ un fenomeno di estrema preoccupazione perché questo è il grande problema globale: la comparsa di germi resistenti a tutti gli antimicrobici che abbiamo“. Così all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), oggi a Roma, a margine dell’incontro ‘We stand with public health: a call to action for infectious disease’, organizzato insieme alla Società italiana di medicina generale e cure primarie (Simg), commentando l’allarme, che arriva dagli USA, su questo fungo che nei giorni scorsi ha colpito pazienti anche in Italia.

La Candida auris si iscrive a pieno titolo nel fenomeno della resistenza ai farmaci: “con i funghi non c’eravamo abituati, c’eravamo confrontati con il problema legato principalmente ai batteri“, conclude, ricordando che l’Organizzazione mondiale della Sanità prevede, per l’antibioticoresistenza, milioni di morti entro il 2050. “Diventerà la prima causa di morte al mondo. Sarà più letale della pandemia che abbiamo vissuto“.

Aviaria, candida auris, nuove varianti Covid come l’ultima battezzata ‘Arturo’, fino alla tubercolosi riemergente. Ma anche epatiti e Hiv. Sulle malattie infettive i medici di famiglia “sono in prima linea. E, soprattutto, sono molto impegnati perché non accada ciò che invece succede spesso, ovvero che dopo il momento di emergenza le persone si dimenticano come queste patologie siano sempre in agguato. E come le malattie trasmissibili presenti negli animali siano continuamente a rischio di passaggio all’uomo“. Così all’Adnkronos Salute, Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e cure primarie (Simg) a margine dell’incontro ‘We stand with public health: a call to action for infectious disease’, organizzato dalla Simg insieme a Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). “Abbiamo sempre avuto la consapevolezza – continua – che le malattie infettive non sono solo una questione specialistica ma, come ci ha dimostrato il Covid, colpiscono tutta la popolazione. Ciascuna di queste malattie ha caratteristiche diverse. Ma tutte nascono all’interno della comunità ed evolvono all’interno dei contatti tra le persone, sui luoghi di lavoro, a scuola, nel trasporto. E’ una questione che riguarda fortemente il territorio. Noi siamo sempre in allerta. E stiamo facendo di tutto perché la cultura della conoscenza dei problemi legati alle malattie infettive, virali e non, sia sempre presente ed elevata nella medicina generale“, ha concluso Cricelli, sottolineando che il percorso di formazione, ricerca e assistenza integrata al centro dell’incontro di oggi “è stato fortemente voluto dai medici di famiglia“.

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