Clima, il prof. Battaglia asfalta i catastrofisti: “guardiamo i dati, non gretini degenerati”

Clima, il brillante intervento del prof. Franco Battaglia a Controcorrente su Rete 4: "non c'è alcuna siccità, paghiamo l'assenza di invasi". E poi asfalta gli attivisti-vandali
MeteoWeb

Ieri sera a “Controcorrente”, la trasmissione televisiva di Rete 4 condotta da Veronica Gentili, il professor Franco Battaglia, docente di chimica fisica all’Università di Modena, tra i massimi esperti in Italia di questioni climatiche e ambientali, ha letteralmente asfaltato i catastrofisti climatici e in modo particolare i vandali che in nome dell’ecologia e dell’ambientalismo imbrattano opere pubbliche e bloccano le strade. In studio un attivista del movimento “Ultima Generazione”, sbeffeggiato dallo scienziato come “Ultima Degenerazione”.

Nel suo intervento, il prof. Battaglia ha evidenziato come “dire che c’è il cambiamento climatico è una frase banale, perché lo possiamo dire oggi noi, lo poteva dire Giacomo Leopardi, lo potevano dire Adamo ed Eva, lo poteva dire Giulio Cesare. Il clima cambia continuamente. Per quanto riguarda la crisi idrica dobbiamo ragionare con i numeri e dobbiamo soprattutto dare la voce non ai gretini o all’ultima degenerazione, ma dobbiamo ascoltare gli ingegneri idraulici. Ad esempio proprio nel parmense, nella Valle dell’Enza e del Baganza, c’è la possibilità di costruire degli invasi che avrebbero il quadruplo della capacità dell’invaso di Ridracoli, in Romagna, che in questo momento è pieno, sta tracimando al punto che perde due metri d’acqua al secondo. Non c’è siccità, quello che manca è la costruzione di invasi che raccolgono l’acqua. In Italia ogni anno cadono 200 chilometri cubi d’acqua. Quelli che gli italiani usano sono 20 chilometri cubi, un decimo di tutta quella caduta, quindi noi avremmo sempre acqua in abbondanza se solo costruissimo le infrastrutture adeguate a raccoglierla“.

I dati forniti dal prof. Battaglia evidenziano chiaramente come in Italia non ci sarebbe alcun problema di approvvigionamento idrico se solo avessimo le infrastrutture adeguate a raccogliere l’acqua che comunque cade sempre abbondante, anche negli anni di precipitazioni più avare come sono stati gli ultimi due al Nord. Lo scienziato, infatti, ha poi illustrato un grafico spiegandolo: “Queste sono le precipitazioni in Italia negli ultimi cento anni. Mi volete dire che differenza c’è tra oggi e cento anni fa, non c’è nessuna differenza“. Ed effettivamente si può notare come non ci sia alcun trend alla siccità, smentendo i catastrofismi in tal senso. Dopotutto secondo i catastrofisti del cambiamento climatico, la Sicilia doveva essere desertificata già da 25 anni e invece vede un aumento delle precipitazioni da oltre 15 anni.

Battaglia è riuscito anche a replicare a Sergio Ferraris, direttore di Quale Energia, che fantasticava sugli agricoltori dell’Argentina e sulla piovosità di gennaio 2023 (dato meteorologico di breve periodo, che non ha nulla a che vedere con il clima e i cambiamenti climatici). Ferraris ad un certo punto ha detto: “Il 50% della superficie ghiacciata delle Alpi è sparito, è sempre sparito in passato per caso dottor Battaglia?“. E Battaglia ha risposto “Sì, certamente sì“, come dimostrano gli eccezionali ritrovamenti archeologici risalenti alla prima guerra mondiale che testimoniano come appena un secolo fa, quindi neanche così tanto tempo, i ghiacci delle Alpi fossero meno estesi di adesso. Ma nella storia recente sono moltissimi i periodi in cui i ghiacci alpini sono stati più sottili e meno estesi di oggi, basti pensare al periodo Medievale o ancora più indietro all’età classica con il glorioso passaggio di Annibale.

Particolarmente brillante, in chiusura, anche l’intervento del direttore di Libero Pietro Senaldi, rivolto all’attivista in studio: “preferisco parlare di scienza con uno scienziato come il prof. Franco Prodi, che con un imbratta muri che dice di leggere i rapporti dell’ONU. Io a lei la posso intervistare sulle vernici, su quale vernice costa di più e quale costa di meno, ma se devo informare sul clima, sento uno che è stato il direttore del CNR. Lei invece quando vuole sapere qualcosa di scientifico, sente cosa ha detto Greta l’ultima volta, ma sarà che sbaglio io“.

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