Come bruciare grassi e perdere peso con un famoso antinfiammatorio naturale

Un nuovo studio si è soffermato sugli effetti benefici di una sostanza contenuta nel caffè, un prezioso antinfiammatorio naturale
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I benefici della sostanza contenuta nel caffè, un prezioso e noto antinfiammatorio naturale, non smettono di stupire: la caffeina è infatti un alleato per bruciare i grassi e perdere peso. La ricercatrice del Karolinska Institutet Susanna Larsson e colleghi hanno studiato i potenziali effetti causali delle concentrazioni plasmatiche di caffeina a lungo termine sull’adiposità (grasso corporeo), sul diabete di tipo 2 e sulle principali malattie cardiovascolari.

Gli effetti della caffeina, alleata per bruciare i grassi e perdere peso

La caffeina (1,3,7-trimetilxantina) è una sostanza psicoattiva ampiamente consumata. Le principali fonti di caffeina a livello globale sono caffè, e bevande gassate. Considerando l’ampio consumo in tutto il mondo, anche i piccoli effetti metabolici potrebbero avere importanti implicazioni per la salute.

La caffeina ha effetti termogenici e ha implicazioni nella riduzione del peso, nell’indice di massa corporea e nella massa grassa, secondo quanto emerso da studi controllati randomizzati a breve termine. Pertanto, un’elevata assunzione di caffeina potrebbe ridurre il rischio di malattie legate all’adiposità, come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari.

Ricerche precedentemente pubblicate indicano che bere 3-5 tazze di caffè al giorno, una ricca fonte di caffeina, è associato a un minor rischio di diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari. Una tazza di caffè media contiene circa 70-150 mg di caffeina,” hanno affermato Larsson e i coautori. “La maggior parte della ricerca pubblicata fino ad oggi, però, ha riguardato studi osservazionali, che non possono stabilire in modo affidabile effetti causali, a causa degli altri fattori potenzialmente influenti coinvolti“. “Inoltre, è difficile distinguere eventuali effetti specifici della caffeina dagli altri composti inclusi nelle bevande e negli alimenti contenenti caffeina“.

Lo studio

Per cercare di superare questi problemi, gli autori dello studio hanno utilizzato la randomizzazione mendeliana per scoprire quale effetto hanno livelli più elevati di caffeina nel sangue sul grasso corporeo e sui rischi a lungo termine del diabete di tipo 2 e delle principali malattie cardiovascolari: malattia coronarica, ictus, insufficienza cardiaca e ritmo cardiaco irregolare (fibrillazione atriale). Hanno esaminato il ruolo di due varianti genetiche comuni dei geni CYP1A2 e AHR in quasi 10.000 persone di origine prevalentemente europea, che stavano prendendo parte a 6 studi a lungo termine.

I geni CYP1A2 e AHR sono associati alla velocità del metabolismo della caffeina nel corpo.

Le persone portatrici di varianti genetiche associate a un metabolismo della caffeina più lento bevono, in media, meno caffè, ma hanno livelli più elevati di caffeina nel sangue rispetto alle persone che la metabolizzano rapidamente per raggiungere o mantenere i livelli richiesti per i suoi effetti stimolanti.

I risultati

I risultati dell’analisi hanno mostrato che livelli più elevati di caffeina nel sangue previsti geneticamente erano associati a peso e grasso corporeo inferiori. Livelli più elevati di caffeina nel sangue geneticamente predetti sono stati anche associati a un minor rischio di diabete di tipo 2.

I ricercatori hanno quindi utilizzato la randomizzazione mendeliana per esplorare ulteriormente la misura in cui qualsiasi effetto della caffeina sul rischio di diabete di tipo 2 potrebbe essere determinato principalmente dalla concomitante perdita di peso. I risultati hanno mostrato che la perdita di peso è stato determinante per quasi la metà (43%) dell’effetto della caffeina sul rischio di diabete di tipo 2.

Non sono emerse forti associazioni tra i livelli di caffeina nel sangue predetti geneticamente e il rischio di uno qualsiasi degli esiti di malattie cardiovascolari studiate.

La nostra scoperta suggerisce che la caffeina potrebbe, almeno in parte, spiegare l’associazione inversa tra consumo di caffè e rischio di diabete di tipo 2,” hanno sottolineato i ricercatori. “Studi controllati randomizzati sono necessari per valutare se le bevande contenenti caffeina non calorica possano svolgere un ruolo nel ridurre il rischio di obesità e diabete di tipo 2“.

Lo studio è stato pubblicato su BMJ Medicine.

Il caffè, benefici e controindicazioni del noto antinfiammatorio naturale che aiuta a perdere peso

Secondo gli esperti dell’Humanitas Research Hospital, ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario,

il caffè è in grado di stimolare il sistema nervoso centrale, riducendo la sensazione di sonno e aumentando la sensazione di benessere. I suoi effetti tonici e stimolanti si percepiscono anche sul cuore e a livello delle funzioni psichiche, con il miglioramento delle capacità mnemoniche e l’aumento della facilità di ragionamento. L’effetto stimolante del caffè si percepisce anche sull’attività digestiva in quanto stimola la secrezione gastrica e biliare. Il caffè, inoltre, diminuisce l’appetito e riduce la sensazione di fame. Ha importanti proprietà antiossidanti e, secondo diversi studi, proprietà antinfiammatorie. Può funzionare come analgesico contro il mal di testa.
La tollerabilità di questa bevanda varia da persona a persona: quando si supera la soglia di tollerabilità gli effetti negativi vanno da palpitazioni e disturbi del ritmo cardiaco, a tremori, passando per insonnia, acidità di stomaco e ipereccitabilità. Troppo caffè può anche comportare stati depressivi e ipertensione. Può dare o esacerbare gastrite e reflusso gastrico. Data la sua azione neurostimolante, questa bevanda è inadatta al consumo da parte dei bambini“.
Il caffè può interferire anche in modo importante con l’assorbimento di alendronato (farmaco usato per l’osteoporosi) e può ridurre l’efficacia degli integratori a base di ferro. Gli antibiotici chinoloni possono invece aumentare l’assorbimento della caffeina: in tutti questi casi è quindi bene chiedere il parere del medico prima di consumare questa bevanda. Il caffè è inoltre controindicato se si soffre di ipertiroidismo e glaucoma o di condizioni mediche a carico di intestino, stomaco, fegato, cuore, reni, pancreas, sistema nervoso. Questa bevanda non deve essere bevuta dai bambini“.

Inoltre gli esperti Humanitas evidenziano che

per preparare una tazzina di caffè si utilizzano mediamente 6 g di polvere. 100 grammi di caffè macinato (miscela di arabica e robusta) apportano circa 287 calorie e contengono approssimativamente:

  • 4 g di acqua
  • 10 g di proteine
  • 15 g di lipidi
  • 28 g di carboidrati
  • 130 mg di calcio
  • 4 mg di ferro
  • 160 mg di fosforo
  • 2020 mg di potassio
  • 74 mg di sodio
  • 0,2 mg di vitamina B2 o Riboflavina
  • 10 mg di vitamina B3 o Niacina

Il caffè contiene a seconda della miscela (arabica o robusta) 1-2 g di caffeina ogni 100 g di polvere di caffè. Una tazzina di caffè preparata con circa 6 g di polvere contiene – a seconda del metodo di preparazione (espresso o moka) e a seconda del tipo di miscela – da 50 a 120 mg di caffeina“.

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