Un antibiotico naturale, una vera e propria arma “green”, una spezia da cucina dalle mille virtù, aiuta anche a digerire velocemente e sgonfiare la pancia. Il coriandolo riserva molte sorprese: non solo è un ottimo conservante naturale che può mantenere freschi e sani i cibi, ma vanta anche eccezionali effetti antibatterici, ed è ricco di minerali.
Come testimoniano le prove del suo utilizzo risalenti a 5000 anni prima di Cristo, il coriandolo è una delle spezie più antiche: alcuni ritenevano che fosse velenoso, altri che fosse portentoso per guarire la peste e l’epilessia e per rendere indolore il parto. Il popolo romano lo usava moltissimo per via del suo aroma speziato e, stando a quanto ci riferisce Plinio, se si mettono alcuni semi sotto il cuscino al levar del sole, la febbre e il mal di testa scompaiono.
Che cos’è il coriandolo, eccezionale antibiotico naturale
Il coriandolo (Coriandrum sativum), conosciuto anche col nome di “prezzemolo cinese”, è una pianta erbacea annuale originaria dei paesi del Mediterraneo orientale, appartenente alla famiglia delle Ombrellifere e coltivato in tutto il mondo.
Il coriandolo, alleato per sgonfiare la pancia
Il coriandolo contiene molti minerali “tra cui spiccano per quantità ferro, potassio, calcio e fosforo,” spiegano in un approfondimento gli esperti dell’Humanitas Research Hospital, ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario.
“I benefici che si possono potenzialmente ricavare dal consumo di coriandolo sono diversi. La sua caratteristica principale è essere in grado di aiutare contro i problemi digestivi: il coriandolo è infatti carminativo (riduce la presenza di gas intestinali) e antispasmodico, e riduce quindi difficoltà digestive e gonfiore. Attenua stanchezza e fatica e stimola l’attività cerebrale, oltre che l’appetito. Il coriandolo ha inoltre un effetto antibatterico e fungicida. Tra le controindicazioni, va ricordato che usato in dosi eccessive può causare disturbi nervosi e renali“.
Secondo gli esperti Humanitas, 100 grammi di frutti di coriandolo essiccati apportano 298 calorie e contengono:
- 9 g di acqua
- 12 g di proteine
- 17 g di lipidi
- 55 g di carboidrati
- 42 g di fibre
- 709 mg di calcio
- 16 mg di ferro
- 330 mg di magnesio
- 409 mg di fosforo
- 1267 mg di potassio
- 35 mg di sodio
- 4,7 mg di zinco
- 21 mg di vitamina C
- 0,23 mg di Tiamina (vitamina B1)
- 0,29 mg di Riboflavina (vitamina B2)
- 2,13 mg di Niacina (vitamina B3 o vitamina PP)
100 grammi di foglie di coriandolo essiccate apportano 279 calorie e contengono approssimativamente:
- 7 g di acqua
- 21 g di proteine
- 5 g di lipidi
- 52 g di carboidrati
- 10 g di fibre
- 7 g di zuccheri
- 1246 mg di calcio
- 42 mg di ferro
- 694 mg di magnesio
- 481 mg di fosforo
- 4466 mg di potassio
- 211 mg di sodio
- 4,7 mg di zinco
- 566 mg di vitamina C
- 1252 mg di Tiamina (vitamina B1)
- 1500 mg di Riboflavina (vitamina B2)
- 10,7 mg di Niacina (vitamina B3 o vitamina PP)
- 0, 6 mg di vitamina B6
- 274 µg di vitamina B9 o acido folico
- 293 µg di vitamina A retinolo eq.
- 1,03 mg di vitamina E
- 1359 µg di vitamina K
Perché usare il coriandolo?
I componenti del coriandolo, linalolo, flavonoidi e vitamine, hanno un effetto benefico principalmente sugli organi deputati nella digestione e nell’assorbimento degli alimenti, a cominciare dallo stomaco.
Il consumo dei semi di coriandolo aiuta la digestione, protegge il fegato e ne garantisce la funzionalità. E’ inoltre una pianta che rilassa l’intestino, quindi combatte i problemi legati all’intestino irritabile e a ridurre eventuali contrazioni delle sue pareti.
Un’altra proprietà importante è quella di essere antisettico e antibatterico, in particolare sembra essere efficiente nel contrastare un pericoloso batterio quale Escherichia coli.
Il meccanisimo antibiotico, in particolare del suo olio, è stato evidenziato da una ricerca dell’Università di Beira Interior (Portogallo), diretta dalla dottoressa Fernanda Domingues e pubblicata sul Journal of Medical Microbiology.
Va sottolineata inoltre la sua capacità di chelare i metalli all’interno del nostro corpo: questa pianta è in grado di legarsi alle molecole di detti metalli e di renderli innocui, vale a dire meno tossici, e favorire quindi la loro eliminazione. In particolare, sembrerebbe che sia il coriandolo fresco sia quello essiccato sia in grado di chelare metalli pesanti come il mercurio, l’alluminio e il piombo, metalli con cui veniamo a contatto ogni giorno e che talvolta introduciamo, senza saperlo, nel nostro organismo attraverso gli alimenti.
Il coriandolo elimina i gas intestinali, attenua il senso di fatica, combatte l’inappetenza ed è un buon tonico per l’attività cerebrale e per il sistema nervoso. I semi sono un buon rimedio contro le coliche addominali, le difficoltà digestive ed il gonfiore, hanno effetto fungicida e antibatterico e, aggiunti all’acqua dei pediluvi, hanno un effetto rilassante e sgonfiante. L’infuso è consigliato contro mal di testa ed emicrania, l’olio aiuta nei casi di eczema, psoriasi e rosacea, l’estratto previene l’infezione da Candida albicans, proteggendo dai danni causati da avvelenamento da piombo.
Il coriandolo, che contrasta l’obesità, favorisce un corretto metabolismo dei carboidrati e combatte la formazione dei radicali liberi dovuti a stress e tossine, grazie ai suoi agenti antiossidanti che proteggono il fegato e stimolano la sua capacità di rigenerarsi, è un rimedio naturale per alcolisti e coloro che soffrono di epatite C.
Come usare il coriandolo
Il coriandolo può essere utilizzato per insaporire zuppe, legumi, contorni freschi, insalate colorate e verdure. Con foglie e semi della pianta si possiamo preparare anche tisane sgonfianti e digestive, ma anche un pesto alternativo molto saporito.
I semi macinati del prezzemolo cinese costituiscono uno degli ingredienti del curry e del “garam masala”, una miscela di spezie molto usata nella cucina indiana, sud americana e nella cucina orientale in genere, mentre in Europa centrale il coriandolo viene usato per insaporire e aromatizzare le marinate di cacciagione, le salamoie, i funghi, i sott’aceti e i prodotti da forno. E’ usato nell’industria dei liquori per aromatizzare il gin e l’antico liquore Chartreuse, dal caratteristico sapore speziato e pungente.
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