Covid, l’AIFA sapeva che i guariti non dovevano vaccinarsi: “rischiano di morire, ma non dobbiamo dirlo”

Covid, le clamorose rivelazioni dell'inchiesta di Fuori dal Coro: l'AIFA sapeva già a gennaio 2021 che i guariti non dovevano vaccinarsi
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Non diamo troppa enfasi a queste evidenze. Così uccideremmo questo vaccino“. E’ questo il testo di un documento interno dell’AIFA scritto dall’allora direttore Nicola Magrini, fedelissimo del ministro Speranza, in riferimento al rischio di effetti avversi provocati al sistema cardiovascolare delle persone che si sottoponevano al vaccino Astrazeneca. Lo ha rivelato questa sera la trasmissione televisiva “Fuori dal Coro” condotta da Mario Giordano su Rete 4.

Svelando documenti inediti ed esclusivi interni all’Agenzia Italiana del Farmaco, i giornalisti hanno evidenziato come già il 15 gennaio 2021, quindi all’inizio della campagna vaccinale quando si stavano soltanto somministrando le prime dosi agli infermieri e agli operatori sanitari da poche settimane, gli esperti avevano un quadro chiarissimo. Il vaccino Astrazeneca non andava bene, e infatti nel resto d’Europa veniva immediatamente ritirato ma in Italia si insisteva e le persone stavano male e in alcuni casi morivano. Addirittura abbiamo fatto gli open-day per i giovanissimi con Astrazeneca: così ha perso la vita Camilla Canepa, 18 anni di Genova, il 25 maggio 2021. Oltre 4 mesi e dieci giorni dopo che l’AIFA già sapeva che quel vaccino non si doveva fare.

Sempre per Astrazeneca era morto il militare siciliano Stefano Paternò, e le insegnanti siciliane Augusta Turiaco (Messina) e Zelia Guzzo (Gela), tutte tragedie della primavera del 2021. Quando AIFA già sapeva che quel vaccino non bisognava farlo. Poi è stato ritirato, ma i politici dei partiti ultra-vax e il pensiero unico degli pseudo esperti TV dicevano di “non fare sciacallaggio” su questi drammi, in quanto “non c’è correlazione con il vaccino“.

Un altro particolare importante svelato questa sera dall’inchiesta di Fuori dal Coro, è che l’AIFA sempre a gennaio 2021, quindi all’inizio della campagna vaccinale, sapeva che chi era guarito dal Covid-19 non avrebbe dovuto vaccinarsi: “la questione è seria“, scrivevano nei documenti interni. Ma poi sceglievano di non pubblicare i dati, falsificando le statistiche e le tabelle: “altrimenti così uccidiamo il vaccino“. Tutti i provvedimenti politici assunti sull’obbligo vaccinale, sul Green Pass e Super Green Pass, sono stati assunti dal governo Draghi molti mesi, e in alcuni casi un anno dopo, che all’AIFA già sapevano tutti che il vaccino non doveva essere effettuato alle persone che erano già guarite dal virus. Parliamo di milioni di italiani vaccinati forzatamente contro la scienza e contro la loro salute.

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