La dieta mediterranea migliora la salute del cuore

Uno studio su 700.000 donne ha dimostrato che la dieta mediterranea riduce il rischio di malattie cardiovascolari
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La dieta mediterranea è un elisir di lunga vita. Diversi recenti studi hanno dimostrato che difende dalla demenza e mantiene giovane il cervello. Uno studio recente dimostra che ha anche effetti positivi sul cuore, almeno per le donne. Sembra infatti che riduca il rischio di morte e il rischio cardiovascolare di quasi il 25%.

La ricerca si basa su uno studio applicato su 700 mila donne. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Heart e condotto da Sarah Zaman della University of Sydney. Le malattie cardiovascolari sono responsabili di oltre un terzo dei decessi tra le donne nel mondo. La dieta mediterranea è ricca di cereali integrali, verdura, frutta, legumi, noci e olio extravergine d’oliva; prevede un consumo moderato di pesce/crostacei; da basso a moderato di vino.

I benefici sulla salute della dieta mediterranea

Essa è povera di carni rosse/lavorate, latticini, grassi animali e alimenti trasformati. I ricercatori hanno riesaminato i dati pubblicati tra il 2003 e il 2021 per un totale di oltre 700.000 donne di età superiore ai 18 anni, la cui salute cardiovascolare è stata monitorata per una media di 12,5 anni.

I risultati dell’analisi hanno mostrato che restare fedeli alla dieta mediterranea si associa a un rischio inferiore del 24% di malattie cardiovascolari e a un rischio inferiore del 23% di morte per qualsiasi causa nelle donne. Il rischio di malattie coronariche è risultato inferiore del 25%, rispetto a quelli che non seguono bene la dieta.

Gli effetti antiossidanti della dieta mediterranea

Secondo gli autori, gli effetti antiossidanti e sul microbioma intestinale della dieta mediterranea sull’infiammazione e sui fattori di rischio cardiovascolare sono tra le possibili spiegazioni delle associazioni osservate. Inoltre, i vari componenti della dieta, come i polifenoli, gli acidi grassi omega-3, l’aumento dell’apporto di fibre e la riduzione del carico glicemico, potrebbero contribuire a migliorare il profilo di rischio cardiovascolare

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