Due giovani ricercatori hanno vinto una borsa di studio dell’Human Technopole | FOTO

I vincitori sono: Elisa Araldi e Federico Rossi, entrambi italiani provenienti da istituti di ricerca esteri (Germania e Regno Unito), ciascuno dei quali sarà finanziato da HT con una borsa di studio di 200.000 euro all’anno per sviluppare innovativi progetti nelle scienze della vita
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    Dottoressa Elisa Araldi
  • Federico Rossi - vincitore per la ricerca scientifica - bando promosso dall'HT
    Dottor Federico Rossi
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La seconda edizione dell’Early Career Fellowship Programme promosso da Human Technopole (HT) ha dei nuovi vincitori. Si tratta di due giovani ricercatori, Elisa Araldi e Federico Rossi, entrambi italiani provenienti da istituti di ricerca esteri (Germania e Regno Unito). Entrambi verranno finanziati da HT con una borsa di studio di 200.000 euro all’anno per sviluppare innovativi progetti nelle scienze della vita.

L’iniziativa, che ha il patrocinio del Ministero dell’Università e della Ricerca, è finalizzata a sostenere per la durata di un quinquennio la ricerca di giovani scienziati di talento, che si sono distinti per risultati e riconoscimenti significativi, e che desiderano lanciare il proprio gruppo indipendente di ricerca presso un’istituzione italiana.

L’Early Career Fellowship Programme

Allo stesso tempo, l’Early Career Fellowship Programme promuoverà i rapporti di collaborazione tra HT e gli istituti che ospiteranno i due ricercatori, arricchendo le interazioni tra la comunità scientifica italiana. Il titolo di uno dei due progetti vincitori, presentato dalla dottoressa Elisa Araldi, è “Bridging genomics, physiology and data science to reveal unprecedented roles for cholesterol biosynthesis intermediates“. Questa ricerca si basa sulla conoscenza del colesterolo e di come viene prodotto dall’organismo. In particolare, Elisa Araldi e il suo team studieranno le forme intermedie, chiamate intermedi della biosintesi del colesterolo (CBI), che questa sostanza attraversa prima di arrivare a quella finale.

Il progetto si auspica di rinnovare il modo in cui gli intermedi della biosintesi del colesterolo sono considerati, non solo come sottoprodotti di un processo metabolico, ma anche come sostanze che influenzano l’immunità, la fertilità e i processi neurologici. Il progetto intende studiare ogni intermedio della biosintesi del colesterolo con l’obiettivo di intervenire su di essi terapeuticamente per prevenire non solo l’insorgenza di devastanti malattie congenite, ma anche per promuovere processi fisiologici essenziali. Il progetto sarà sviluppato presso l’Università degli Studi di Parma.

Il secondo progetto sull’organizzazione dei circuiti cerebrali

Il secondo progetto finanziato, presentato dal dottor Federico Rossi, titola: Synaptic and transcriptomic architecture of cortical visuo-motor circuits, e studierà l’organizzazione dei circuiti cerebrali che coordinano la vista con i movimenti. Si pensi alla lettura di un testo: nonostante gli occhi si spostino continuamente da una parola all’altra, non viene percepito alcun movimento o spostamento dell’immagine.

L’ipotesi è che la capacità di focalizzare sugli stimoli esterni rilevanti e tralasciare quelli generati dal movimento degli organi sensoriali dipenda da sinapsi specializzate tra neuroni responsabili della percezione visiva e neuroni deputati al controllo dei movimenti. La ricerca di Federico Rossi traccerà queste connessioni visuo-motorie. L’obiettivo della ricerca sarà individuare l’architettura e la funzione, identificando i fattori genetici alla base delle componenti cellulari. Per decifrare la funzione e la logica dei circuiti cerebrali, il suo gruppo sfrutterà metodi messi a punto durante la sua ricerca a Londra, che permettono di registrare con precisione inedita l’attività e l’anatomia di singoli neuroni durante l’elaborazione visuo-motoria. Il progetto sarà sviluppato presso il Centro di Neuroscienze e sistemi cognitivi dell’Istituto Italiano di Tecnologia a Rovereto.

Il bando

Il programma, giunto alla sua seconda edizione, è rivolto a giovani di ogni nazionalità che hanno completato un dottorato di ricerca negli ultimi otto anni. È stata posta come condizione vincolante la scelta di sviluppare il proprio progetto di ricerca presso un istituto di ricerca o un’università italiana diversa dall’istituzione di origine. I vincitori avranno accesso alle strumentazioni e dotazioni di ricerca di Human Technopole.

Questi progetti hanno superato una preselezione basata sulla loro competitività e sulla coerenza con i settori di ricerca attualmente attivi in Human Technopole. Su questi criteri sono stati selezionati per passare alla successiva fase tre progetti riferiti alla genomica, cinque alla biologia strutturale, cinque alla neurogenomica. La valutazione di avvenuta in base a criteri di eccellenza scientifica, da commissioni di valutazione composte da ricercatori di profilo internazionale attivi nelle diverse aree di ricerca e in prevalenza esterni a Human Technopole, tra cui anche un esperto nominato dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

I vincitori

Elisa Araldi, nata nel 1985 a Castel San Giovanni (Piacenza), è Assistant Professor of Computational Systems Medicine presso il University Medical Center della Johannes Gutenberg University a Magonza in Germania. Dopo la laurea in Biologia cellulare e molecolare presso l’Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore di Pisa ha svolto un dottorato di ricerca in Patobiologia e medicina traslazionale presso la New York University. Ha svolto attività di ricerca presso l’Harvard Medical School (USA), la New York University (USA), la Yale University e l’ETH di Zurigo.

Federico Rossi, nato ad Arezzo nel 1988, è ricercatore al Wolfson Institute for Biomedical Research presso lo University College London, nel Regno Unito. Dopo la laurea in Biologia cellulare e molecolare ed un master in Neurobiologia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, ha successivamente conseguito il dottorato di ricerca in Neuroscienze presso lo University College London. Durante la sua formazione, ha inoltre svolto attività di ricerca presso l’Harvard Medical School e l’Institute of Ophthalmology dello University College London.

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