“Ischia è un’isola che racchiude in sé le origini e la Storia della nostra Civiltà; e presenta anche tutti i principali rischi legati ai fenomeni naturali, per la sua natura vulcanica. In quest’isola, funestata da disastri recenti e passati, la mitigazione efficace dei rischi, estremamente semplice ed economica su un territorio di piccole dimensioni, può diventare un esempio virtuoso per iniziare un’operazione analoga a scala nazionale. E, viste le recenti tragedie, è certamente un obbligo che deve impegnarci tutti. La mitigazione del rischio sismico può essere qui facilmente raggiunta consolidando opportunamente gli edifici nell’area che sperimentò intensità sismiche maggiori o uguali all’VIII grado Mercalli durante il terremoto del 1883, che può essere considerato come evento massimo. Il rischio idrogeologico può essere in parte gestito con opportune opere idrauliche per il ripristino degli alvei principali e la regimazione; nelle zone soggette al rischio più alto, bisogna invece interdire l’edificazione”. Lo ha affermato Giuseppe De Natale, dirigente di Ricerca INGV e già Direttore dell’Osservatorio Vesuviano, alla vigilia della conferenza che per la prima volta dopo la frana del 26 Novembre, vedrà insieme geologi, architetti, ingegneri.
Un grande evento : “Innovazione Sostenibile – Ischia Modello di Sicurezza”, in programma dalle ore 11 di mercoledì 8 marzo al Regina Isabella di Lacco Ameno. Interverranno: Giuseppe Rolandi, vulcanologo, Gianluca Valensise, sismologo, Dirigente di Ricerca dell’INGV, Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale, Giovanni Legnini, Commissario Straordinario per la ricostruzione post sisma 2017 e delegato per gli eccezionali eventi meteorologici del 2022.
Dunque, arriverà dalla conferenza una proposta operativa per la messa in sicurezza di Ischia dai rischi legati alla natura vulcanica. L’evento è patrocinato da: Ordine degli Ingegneri, Ordine degli Architetti, Ordine dei Geologi della Campania, dalla Regione Campania, dalla Città Metropolitana, dall’Associazione Nazionale Comuni Isole Minori. Inoltre la conferenza gode dei patrocini: Comune di Lacco Ameno, Comune di Casamicciola Terme, Comune di Forio, Comune di Ischia, Comune di Serrara Fontana, Comune di Barano d’Ischia.
“Gli effetti al suolo del nubifragio del 26 novembre a Ischia, in primis la colata di blocchi rocciosi, detriti e fango, sarebbero potuti essere meno distruttivi se il territorio fosse stato nel tempo diligentemente mantenuto e correttamente presidiato. Un ruolo non secondario potevano rivestire le opere di regimentazione idrauliche che sono indispensabili per mantenere il corretto e naturale delicato equilibrio geo-idrologico e idrogeologico dell’intero versante. In queste condizioni, già al limite dell’equilibrio, l’aggravante di avere urbanizzato aree senza un’attenta pianificazione in termini di evoluzione geomorfologica dei versanti – ha affermato Antonello Fiore, geologo, Presidente Nazionale della Società Italiana di Gelogia Ambientale – ha incrementato fortemente il fattore di rischio. In regime di cambiamento climatico, quale il periodo attuale, risulta evidente che il completo abbandono e degrado del territorio privo di cura e di manutenzione, la mancata sistemazione idraulico forestale, e la mancata cura della vegetazione, accelerano i processi morfologici”.
“Dopo l’alluvione che ha interessato la stessa Casamicciola Terme nel 2009 dovevano essere realizzati diversi interventi, occorreva realizzare studi che definivano gli scenari evolutivi dei versanti e gli interventi di messa in sicurezza. Nei 13 anni trascorsi si sarebbe potuto intervenire per mitigare i rischi e utilizzare al meglio i fondi stanziati per la realizzazione degli interventi, fondi mai spesi. Contiamo molto sulla struttura commissariale guidata da Giovanni Legnini e sulla l’esperienza da essa acquista in altri scenari di dissesto; crediamo che il caso di Ischia, che va affrontato e risolto con una visione ampia soprattutto per gli ischitani, la loro sicurezza, il loro benessere e la loro economia, possa essere di esempio per una Paese sempre più propenso a rincorrere le emergenze, anziché prevenirle”.