Evento “Ischia Modello di Sicurezza”, esperti: “è un laboratorio della Geologia, istituire qui il Centro Studi Internazionale”

Il geologo Antonello Fiore: "ad Ischia, in attesa delle opere strutturali, sono fondamentali: la pianificazione, la sensibilizzazione alla popolazione, l’attuazione di Piani di Protezione Civile"
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Ora segnare un punto di svolta nel senso di un Piano vero, realizzabile di messa in sicurezza del territorio e una ricostruzione sicura e sostenibile nel rispetto del bel territorio di Ischia. Bisogna agire e in modo concreto e lo stiamo facendo con due piani. Domani emanerò un’ordinanza attuativa del primo piano che riguarderà gli interventi concreti come la ripulitura degli alvei, di ulteriore rimozione dei vari detriti e con le prime messe in sicurezza. Il secondo Piano, riguarderà sempre la messa in sicurezza ma è solo un inizio”. Lo ha annunciato Giovanni Legnini, Commissario Straordinario per la ricostruzione post sisma 2017 e delegato per gli eccezionali eventi meteorologici del 2022, intrattenendosi con la stampa a margine dell’evento: “Innovazione Sostenibile – Ischia Modello di Sicurezza”.

L’evento è stato patrocinato da: Ordine degli Ingegneri, Ordine degli Architetti, Ordine dei Geologi della Campania, dalla Regione Campania, dalla Città Metropolitana, dall’Associazione Nazionale Comuni Isole Minori. Inoltre la conferenza gode dei patrocini: Comune di Lacco Ameno, Comune di Casamicciola Terme, Comune di Forio, Comune di Ischia, Comune di Serrara Fontana, Comune di Barano d’Ischia.

L’appello dei sindaci al turismo e ai turisti stranieri: “venite, Ischia è sicura”

L’appello è alle istituzioni nazionali per avere alta la guardia e lavoriamo su un messaggio chiaro che chi viene ad Ischia ci viene in sicurezza. Purtroppo l’immagine che in questi mesi è passata di Ischia  – ha affermato Giacomo Pascale, sindaco di Lacco Ameno – non ci ha aiutato. Invece ad Ischia stiamo lavorando per mettere in campo un modello sostenibilità. Ai turisti l’appello a venire!”.

Dobbiamo partire dalle caratteristiche del territorio, quelle caratteristiche preziose che hanno dato valore all’Isola di Ischia ma che possono anche nascondere dei pericoli. Conoscendo i pericoli potremo essere in grado di gestirli attraverso opere strutturali – ha dichiarato Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale – e non strutturali. In attesa delle opere strutturali, sono fondamentali: la pianificazione, la sensibilizzazione alla popolazione, l’attuazione di Piani di Protezione Civile”.

Cosa fare, lo ha detto Giuseppe De Natale, Dirigente di ricerca dell’INGV e già Direttore dell’Osservatorio Vesuviano. “Bisogna interdire le edificazioni nelle aree a rischio, tranne se messi in sicurezza antisismica con criteri estremamente efficaci ed innovativi che oggi esistono. Bisogna mettere in sicurezza in modo obbligatorio tutti gli edifici – ha dichiarato Giuseppe De Natale  secondo i criteri sismici rispondenti ad accelerazioni massime. Bisogna dare forti incentivi ai proprietari per la messa in sicurezza degli edifici, poi prevedere il collaudo e il controllo delle opere realizzate da parte di una lista selezionata e certificata da ingegneri e architetti, elaborare una nuova mappa di pericolosità sismica. che preveda accelerazioni massime affidabili , date le sorgenti sismiche locali ormai note. Infine bisogna che non ci siano edifici in aree pericolose anche a rischio frane”.

Istituire un Centro Internazionale di Ricerca e di Studi a Ischia

Ischia è uno straordinario laboratorio geologico – ha affermato Giuseppe De Natale e sarebbe interessante istituire a Ischia un Centro Internazionale di Ricerca che possa approfondire studi partendo dal territorio ischitano che è un vero laboratorio geologico. Ad Ischia c’è tutto: da una parte abbiamo straordinarie risorse geologiche con un meraviglioso patrimonio naturalistico conosciuto nel mondo dall’altra abbiamo fenomeni sismici, vulcanici, idrogeologici interessanti”. 

Abbiamo perso tante occasioni in Italia, in questi anni come ad esempio il SismaBonus che è stato inglobato nel SuperBonus portato al 110% . Sono stati spesi fino ad un totale di 120 miliardi di euro – ha affermato Gianluca Valensise, Dirigente di Ricerca dell’INGV, sismologo – ma al SismaBonus sono andate solo briciole, meno di 4 miliardi in totale. Se speravamo di ridurre la vulnerabilità degli edifici, in Italia, che è altissima, con il SuperBonus non lo abbiamo fatto”. 

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