Nuovo potenziale farmaco per il trattamento della leucemia acuta

Secondo uno studio l'utilizzo di un nuovo farmaco noto come Revumenib potrebbe essere positivo per il trattamento di pazienti con leucemia mieloide acuta avanzata o resistente al trattamento
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Gli effetti antitumorali e i possibili segni di resistenza al trattamento sono stati riportati in uno studio clinico attraverso l’utilizzo di un nuovo farmaco noto come Revumenib per il trattamento di pazienti con leucemia mieloide acuta avanzata o resistente al trattamento. I risultati sono presentati in due articoli pubblicati sulla rivista scientifica Nature.

La leucemia acuta è comunemente caratterizzata dalla mutazione del gene della nucleofosmina 1 (NPM1) o dal riarrangiamento del gene della leucemia di lignaggio misto 1 (KMT2Ar), che hanno entrambi dimostrato di contribuire alla progressione del cancro. I tassi di sopravvivenza complessiva sono scarsi e attualmente non esistono trattamenti approvati che mirino specificamente a queste alterazioni geniche.

Studi sulla Leucemia

Studi preclinici hanno dimostrato che una proteina nota come menina facilita la progressione della leucemia acuta mutata in KMT2Ar o NPM1, indicando che l’inibizione della menina potrebbe invertire la progressione del cancro in questo sottogruppo di leucemie.
I ricercatori riportano gli esiti del trattamento con revumenib, un inibitore selettivo della menina, in 60 pazienti tra il 2019 e il 2022.

Riferiscono un tasso di risposta complessiva (qualche grado di remissione) del 53%, con un tasso del 30% (18 pazienti su 60) di remissione completa o di remissione completa con recupero ematologico parziale. Di questi 18 pazienti, il 78% aveva una malattia residua misurabile non rilevabile dopo quasi due mesi di remissione. Questi risultati dimostrano il potenziale dei trattamenti con inibitori della menina per la leucemia acuta.

Identificazione di vie di fuga

In un secondo studio, i ricercatori hanno analizzato l’insorgenza di una resistenza selettiva all’inibizione della menina. Hanno identificato mutazioni specifiche nel gene MEN1 (che codifica la menina) che possono causare resistenza al trattamento con revumenib attraverso l’alterazione del sito di legame del farmaco. Queste mutazioni sono state rilevate in diversi pazienti che inizialmente hanno risposto al trattamento con revumenib, ma che non sono riusciti a mantenere la risposta clinica. L’identificazione di queste vie di fuga dal trattamento fornisce informazioni preziose che saranno necessarie per migliorare i risultati dei pazienti in futuro.

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