Tenuto a Washington il bilaterale Italia-Usa sulla fisica fondamentale. Il ciclo di incontri bilaterali Italia-Stati Uniti sono dedicati al confronto su temi, prospettive e progetti di ricerca di fisica fondamentale che vedono oggi impegnati i due paesi in uno sforzo congiunto nell’ambito di importanti collaborazioni scientifiche. Protagonisti dell’appuntamento, che si rinnova ogni anno, sono stati la delegazione italiana con il presidente dell’Infn, Antonio Zoccoli, la giunta esecutiva dell’Infn, il direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, Ezio Previtali, lo spokesperson della collaborazione scientifica dell’esperimento Dune, Sergio Bertolucci.
Nel team italiano hanno fatto parte anche il coordinatore delle ricerche in quantum technologies dell’Infn, Valter Bonvicini, e l’addetto scientifico dell’ambasciata italiana a Washington, Maurizio Biasini. Con loro le delegazioni statunitensi delle principali istituzioni scientifiche e delle istituzioni responsabili del finanziamento e della promozione della ricerca scientifica: il Department of Energy (Doe), la National Science Foundation (Nsf), il Fermi National Accelerator Laboratory (Fermilab) e il Brookhaven National Laboratory (Nbl).
Cooperazione tra Italia e Usa
L’Infn riferisce oggi che ad ospitare la due giorni di incontri, che ha fornito l’occasione per rinsaldare e rinnovare la cooperazione di lungo corso tra fisici italiani e statunitensi e fare il punto sulle iniziative comuni, sono stati, rispettivamente il 9 e 10 marzo, il quartier generale della Nsf e l’ambasciata italiana a Washington.
“Gli incontri dei vertici dell’Infn a Washington confermano la posizione dell’Italia quale partner privilegiato degli Stati Uniti nei settori più avanzati della fisica e delle tecnologie emergenti” ha evidenziato l’Ambasciatrice Mariangela Zappia. Rilevando tra l’altro che “la nostra riconosciuta leadership rende particolarmente autorevole la candidatura a realizzare in Italia il progetto dell’Einstein Telescope”.
Antonio Zoccoli, presidente dell’Infn, ha commentato ” un quadro estremamente ricco e fruttuoso dei rapporti scientifici che legano gli Stati Uniti e l’Italia nella ricerca in fisica fondamentale. Inoltre la vastità delle tematiche e il numero di progetti di cui abbiamo discusso a Washington rappresentano una ulteriore testimonianza delle competenze tecniche e scientifiche di cui il nostro paese dispone e per le quali è ritenuto un partner prezioso”.
Il contributo scientifico dell’Italia
“La comunità dell’Infn -ha osservato Zoccoli– è orgogliosa di poter contribuire grazie alla sua esperienza a molti dei principali progetti scientifici negli Stati Uniti”. Molti gli argomenti di stringente attualità per la comunità della fisica al centro dei tavoli del bilaterale.
Indiscussi pionieri del settore, Italia e Stati Uniti, grazie ai rapporti che da sempre legano i gruppi di ricerca degli esperimenti Virgo e Ligo. Hanno infatti posto le basi per la creazione della più ampia collaborazione internazionale che oggi coinvolge gli osservatori gravitazionali di tutto il mondo. Si punta per i prossimi anni sui rivelatori di nuova generazione terrestri e spaziali, quali l’Einstein Telescope, il Cosmic Expolorer e Lisa.
Le attività di ricerca
Ampio spazio è stato dedicato ai programmi scientifici rivolti alla ricerca sui neutrini. Dal progetto Dune negli Stati Uniti, di cui l’Infn è partner, ai futuri esperimenti per la misura del decadimento doppio beta senza emissioni di neutrini. Un importante confronto ha inoltre riguardato le iniziative e le attività relative alle ricerche nell’ambito della fisica degli acceleratori e delle particelle.
Nello specifico, si è parlato dello stato delle attività di cooperazione in corso al Cern e sui benefici reciproci che potrebbero derivare da future collaborazioni nell’ambito del progetto Future Circular Collider (Fcc) e per lo sviluppo delle tecnologie del programma Eupraxia. Infine si è affrontato il tema molto attuale delle tecnologie quantistiche. In particolare del progetto coordinato dal Centro Sqms del Fermilab per la realizzazione del futuro computer quantistico, di cui l’Infn è l’unico partner non statunitense.