La composizione del fumo degli incendi boschivi promuove reazioni chimiche che contribuiscono alla distruzione dell’ozono stratosferico, secondo un articolo pubblicato su Nature. Questi risultati aumentano la preoccupazione che incendi più frequenti e intensi possano ritardare il recupero dell’ozono con il riscaldamento del clima.
Gli incendi australiani del 2019-2020 hanno inviato pennacchi di fumo in alto nell’atmosfera, dove sono stati trasportati in tutto il mondo. Il fumo è stato associato a cambiamenti nella composizione chimica dell’atmosfera superiore, compresa una diminuzione dei livelli stratosferici di ozono.
L’effetto del fumo degli incendi nell’atmosfera
Tuttavia, il meccanismo con cui il fumo degli incendi boschivi potrebbe contribuire alla riduzione dell’ozono è rimasto incerto.
Gli studiosi ritengono che la miscela di sostanze chimiche presenti nel fumo degli incendi boschivi aumenti l’attivazione dei radicali di cloro, molecole in grado di distruggere l’ozono. Gli autori hanno avuto modo di verificare la loro ipotesi confrontando le osservazioni atmosferiche con le simulazioni dei modelli, che riproducono la riduzione dell’ozono osservata durante gli incendi australiani. I risultati indicano che la chimica dell’aerosol degli incendi ha il potenziale per contribuire alla riduzione dell’ozono.
E’ stato osservato che anche altre reazioni, oltre a quelle studiate in questa sede, potrebbero essere importanti e raccomandano ulteriori indagini sugli effetti di diversi aerosol nella stratosfera. Questo punto è ribadito da V. Faye McNeill e Joel Thornton in una News & Views: “I risultati di Solomon e dei colleghi sottolineano la necessità per i chimici dell’atmosfera di comprendere meglio le proprietà e la reattività di tipi di particelle atmosferiche comuni, ma complesse, come quelle prodotte dalla combustione di biomassa, nell’alta atmosfera fredda e secca”.