Il Giappone ha annunciato l’inizio ufficiale della stagione dei fiori di ciliegio di Tokyo oggi, martedì 14 marzo, 10 giorni prima del solito: si tratta di un inizio anticipato record osservato solo due volte prima. I delicati fiori bianchi e rosa sono apparsi così presto solo nel 2021 e nel 2020, secondo l’Agenzia Meteorologica Giapponese (JMA).
La stagione è annunciata come in corso sulla base dell’avanzamento dei fiori su un albero segnaletico al Santuario Yasukuni di Tokyo, dove un funzionario della JMA si è presentato davanti ai media e agli spettatori per fare l’annuncio. “Oggi, 14 marzo, dichiariamo la fioritura dei sakura a Tokyo”, ha detto, in un annuncio arrivato sei giorni prima rispetto allo scorso anno. “Abbiamo visto molti giorni caldi a marzo”, ha detto il funzionario, aggiungendo: “anche il cambiamento climatico potrebbe aver avuto un ruolo“. La JMA aveva già stimato nel 2021 che il fenomeno fosse legato alla tendenza al rialzo delle temperature.
I fiori di ciliegio sono fioriti prima del solito anche nelle città di Sendai, Nagoya, Hiroshima e Fukuoka.
Le cause delle fioriture sempre più anticipate
Negli anni passati i meteorologi del Giappone hanno collegato le fioriture sempre più precoci ai cambiamenti climatici, e negli ultimi giorni le temperature a Tokyo sono state insolitamente miti. La capitale ha avuto quattro giorni di clima insolitamente caldo tra l’8 e l’11 marzo, quando le temperature hanno raggiunto picchi di +22-23°C. Secondo la JMA, la fioritura precoce di Tokyo può anche essere attribuita al vento caldo che soffia da sud.
La cultura della fioritura dei ciliegi in Giappone
Le fioriture di ciliegio sono culturalmente significative in Giappone, dove si tengono festival e celebrazioni. Le fioriture dell’onnipresente ceppo somei-yoshino, che rappresenta oltre il 90% dei ciliegi piantati in Giappone, durano solo circa una settimana e tendono ad emergere simultaneamente in una data regione perché gli alberi sono cloni di un singolo esemplare.
La stagione giapponese dei fiori di ciliegio – o sakura – è febbrilmente attesa sia dalla gente del posto che dai visitatori, e l’annuncio dell’inizio della stagione a Tokyo è stato diffuso dalle principali agenzie di stampa e trasmesso in diretta televisiva. I media giapponesi competono nelle previsioni sul suo calendario preciso in tutto l’arcipelago ogni anno. Le fioriture sono tradizionalmente celebrate con hanami, o feste di osservazione, con picnic con la famiglia o gli amici organizzati sotto gli alberi.
Ma al pubblico era stato chiesto di non organizzare feste durante la pandemia, e i turisti che di solito si riversano nel Paese per la stagione sono stati tenuti fuori con rigide chiusure delle frontiere negli anni scorsi. Ma lo scorso ottobre, i confini sono stati riaperti e i parchi di Tokyo hanno annunciato che gli amanti dei fiori di ciliegio potranno riunirsi liberamente per la prima volta dal 2019.
La storia della festa della rinascita
Nel periodo dell’equinozio di primavera non c’è giapponese che non segua attraverso i media il racconto della fioritura dei ciliegi che avviene prima nella capitale e nelle regioni del sud, seguita solo in un secondo momento da quella dell’isola di Hokkaidö a Nord.
Analogamente a quanto accade da noi con il meteo, esiste un vero e proprio sistema di bollettini di aggiornamento, previsioni e testimonianze continue della fioritura. Spesso nei grandi alberghi di Tokyo nelle hall sono apposti grandi tabelloni dove sono segnati, fiore dopo fiore, i progressi dei ciliegi di tutto il Giappone, corredati dalle date previste per l’apertura dei boccioli.
La tradizione della festa della rinascita risale al periodo Nara, intorno al VIII secolo. La fioritura coincideva con l’inizio della stagione della semina del riso e con il conseguente rilancio delle attività agricole: così per propiziare il raccolto venivano fatte offerte alle divinità locali ai piedi dell’albero fiorito e i contadini bevevano sake in onore degli Dei.
Un secolo più tardi, la corte imperiale di Kyoto rinnovò e ampliò questa festa, accompagnandola con sofisticati banchetti, la degustazione di raffinati sake e legandola alla contemplazione dei fiori e alla scrittura di poesie.
In breve tempo, questa tradizione che prevedeva il bere e il banchettare sotto gli alberi in fiore fu ripresa prima dai samurai e poi dal popolo tutto, sino a divenire, nel XVII secolo, una vera e propria tradizione nazionale di celebrazione del rinnovamento e la rinascita.
Sakura e Hanami: la fioritura e il pellegrinaggio
C’è un nome particolare che identifica lo sbocciare dei fiori di ciliegio, cioè Sakura, che simboleggia la rinascita e la forza vitale che si rinnova in tutte le cose della terra.
Per il popolo nipponico sin dal tempo di Heian è tradizione andare ad osservare la fioritura, un pellegrinaggio che viene chiamato Hanami, dalla parola hana che si traduce con fiori, mentre mi significa da e miru (sottointeso) vuol dire vedere.
La fioritura ha una durata di solo pochissimi giorni e i giapponesi si recano nei parchi cittadini o in luoghi particolarmente noti per l’evento in questione come: Yoshino, nei pressi di Osaka, dove oltre a godere dello spettacolo, il pubblico viene intrattenuto da balli popolari, canti e spettacoli per festeggiare tutti insieme in quello che è uno dei momenti più rappresentativi della cultura nipponica.
La maestosa e inebriante fioritura del ciliegio è simbolo di vita ma anche del suo naturale opposto, poiché il fiore è destinato a staccarsi e a disperdersi nel vento dopo aver raggiunto il massimo del suo splendore, ricordando in tal modo anche la stessa caducità della vita umana.
Il fiore di ciliegio era anche il simbolo dei samurai, poiché indicava le loro qualità, cioè onestà, coraggio, lealtà e purezza. Il Samurai, come il fiore di ciliegio, lascia il ramo. Così come accade per questi fiori dalla fragilità e dalla bellezza effimera che nel pieno del loro splendore muoiono lasciando il ramo, così il samurai, nel nome dei principi in cui crede, è pronto a lasciare la propria vita in battaglia.