L’infezione da Papillomavirus (HPV – Human Papilloma Virus) è la più frequente infezione sessualmente trasmessa. Il Papillomavirus è stato classificato come il secondo agente patogeno responsabile di cancro nel mondo. Può causare tumori di cervice uterina, ano, vagina, vulva, pene, cavità orale, faringe e laringe.
In Italia oltre 6.500 casi ogni anno sono attribuiti ad infezioni croniche di ceppi oncogeni del virus del Papilloma umano (HPV) e determina la totalità di quelli alla cervice uterina (2.400 diagnosi solo nel 2022).
La prevenzione dei tumori HPV-correlati
Prevenire i pericolosi tumori HPV-correlati è possibile grazie alla sinergia tra la prevenzione primaria e secondaria. Si possono così avere grandi vantaggi anche economici, oltre che di promozione della salute pubblica. I costi diretti totali correlati alle infezioni da HPV sono stimabili in oltre 542 milioni di euro l’anno.
Per questo motivo, oggi, in occasione della Giornata Internazionale contro l’HPV, viene lanciato lo Spot TV della campagna “Hai Prenotato Vero?”, realizzata da MSD e autorizzata dal Ministero della Salute. Partito nel 2021, con una ricca pianificazione sui canali social media, il progetto si è arricchito, nel 2022, di una comunicazione radio, attraverso le emittenti nazionali e, ora, si completa con uno spot TV sui canali Sky, Mediaset e Discovery. La campagna si pone l’obiettivo di accrescere la corretta informazione per la prevenzione delle malattie HPV-correlate.
La campagna istituzionale “Hai prenotato vero?”
Oltre all’ampia offerta di contenuti presenti sui diversi canali, è disponibile anche un portale – www.haiprenotatovero.it – ricco di informazioni utili e immediate sulle patologie HPV-correlate e le opportunità di prevenzione. I contenuti del sito sono stati valutati dagli esperti del Ministero della Salute che hanno autorizzato la campagna.
“Ridurre drasticamente, fino a farli scomparire, i casi di cancro determinati dall’HPV non è un’utopia ma un traguardo raggiungibile – sottolinea la Prof.ssa Rosa De Vincenzo, della Fondazione Policlinico Gemelli, IRCCS, Ginecologia Oncologica, Vicepresidente della Società Nazionale di Colposcopia e Patologia Cervico-Vaginale -. Oggi possiamo contare su importanti evidenze scientifiche che dimostrano come potremmo arrivare ad eliminare completamente il tumore della cervice uterina, obiettivo che l’OMS ha fissato per il 2030.
Più consapevolezza sul papilloma virus
E’ però necessario incrementare il livello di conoscenza della patologia e aumentare la consapevolezza sull’importanza della prevenzione primaria e secondaria, migliorando i livelli di copertura vaccinale, favorendo l’adesione ai programmi di screening e aumentando il numero di diagnosi e interventi terapeutici precoci. La diagnosi di tumori della cervice uterina microinvasivi o in stadi iniziali consente oggi di effettuare trattamenti conservativi, di “fertility sparing”, per mantenere la capacità procreativa.
Sul Papillomavirus circolano informazioni spesso confuse, falsi miti e un corretto counselling su questa infezione rimane fondamentale. Se vogliamo davvero sconfiggere questi tumori è necessario informare e coinvolgere sempre di più la popolazione e, in particolare, i giovani e i loro genitori. Si tratta di un compito fondamentale non solo della Sanità Pubblica a livello nazionale e regionale, ma anche di tutti gli operatori sanitari che entrano in contatto con i pazienti e i loro familiari. Ben vengano, quindi, le campagne come quella che viene presentata oggi”.
I programmi di screening nazionali e internazionali
“I dati sul livello di informazione e consapevolezza delle giovani generazioni sono deludenti così come i dati sulla mancata adesione ai programmi di screening – aggiunge la Prof.ssa Roberta Siliquini, Presidente della SItI/Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica -. E’ importante ricordare che il Piano oncologico nazionale, recentemente approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, ha ripreso gli obiettivi dell’Europe’s Beating Cancer Plan sugli intenti di copertura vaccinale e screening dell’HPV entro il 2025, in attesa che anche il nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale recepisca gli obiettivi di copertura per l’eliminazione del cancro da HPV.
“Si tratta di misure di sanità pubblica che consentono la drastica riduzione dell’incidenza di queste neoplasie mediante la sinergia di due misure fondamentali: il raggiungimento di alti livelli di copertura vaccinale e l’adesione agli screening. Pur essendo una malattia prevenibile e trattabile, soprattutto se diagnosticata precocemente, il cancro della cervice uterina rappresenta il quinto tumore più diffuso a livello mondiale, con un tasso di incidenza per età stimato per il 2020 di 13,3 per 100.000 donne, ed è responsabile di centinaia di migliaia di morti ogni anno e di un forte impatto in termini sanitari e socio-economici.
Le conseguenze dell’infezione da HPV
La professoressa Siliquini continua: “Non bisogna, inoltre, trascurare il fatto che l’infezione da HPV è associata allo sviluppo di numerosi altri tumori del distretto uro-genitale (vulva, vagina, pene, ano) e dell’orofaringe, nonché di lesioni benigne ma dal notevole impatto sulla qualità della vita, come i condilomi ano-genitali. Tutto ciò si aggiunge ai ritardi causati dalla pandemia, che hanno dimezzato i livelli di adesione a vaccinazione e screening”.
“Nel 2021 la Commissione Europea ha pubblicato l’Europe’s Beating Cancer Plan. Entro il 2025 il 90% degli Stati membri dovrà proteggere il 90% delle ragazze (e incrementare significativamente l’immunizzazione nei ragazzi). Lo screening cervicale dovrà essere offerto al 90% delle donne eleggibili e sempre il 90% delle pazienti con forme invasive dovrà ricevere trattamenti e follow-up tempestivi presso centri di alta specializzazione. – sottolinea il Prof. Saverio Cinieri, Presidente Nazionale dell’AIOM/Associazione Italiana di Oncologia Medica -.
In Italia abbiamo una sanità che ha tutte le potenzialità per rispondere in maniera coordinata a questa triplice sfida. Sviluppare percorsi sinergici e integrati di presa in carico della patologia nel suo complesso, che vadano dalla prevenzione primaria (vaccinazione, promozione di comportamenti volti a ridurre il rischio di contrarre l’infezione da HPV) alla prevenzione secondaria (screening e diagnosi precoce), fino alla riduzione delle perdite al follow up e al miglioramento della qualità della vita delle persone colpite dalla neoplasia.
L’importanza del Pap o HPV test
Il Professor Cinieri continua: “Tra il 2019 e il 2021 siamo passati dal 39% al 23% di tasso d’adesione al Pap o HPV test. Per recuperare questo gap, e più in generale arrivare alla soglia del 90%, vanno individuati nuovi modelli organizzativi dei programmi di screening regionali e vanno implementati i sistemi informatici di supporto. Anche per le vaccinazioni siamo passati dal 66% al 32% nelle undicenni e dal 54% al 26% negli undicenni. E’ necessario recuperare velocemente per non rischiare di avere un incremento di casi nel prossimo futuro.”.
“L’informazione e la sensibilizzazione dei giovani e dei genitori sul tema della prevenzione oncologica deve essere anche compito del medico di famiglia – conclude il dott. Silvestro Scotti, Segretario Generale Nazionale FIMMG/Federazione Italiana Medici di Famiglia -.
La dottoressa Luppi, Presidente e Amministratrice Delegata di MSD Italia afferma: “Potrebbero però avere anche un ruolo attivo, per esempio, nel favorire l’informazione e le azioni “di recupero” delle vaccinazioni e degli screening, come avviene già in molti paesi europei. I medici di medicina generale svolgono un ruolo importante nell’informazione dei genitori e del nucleo familiare e nella sensibilizzazione verso i corretti comportamenti di protezione di soggetti fragili per patologia, o vulnerabili per condizione socio-economica.
L’esperienza del COVID-19, inoltre, ha portato a piena maturazione l’iter di coinvolgimento nella rete della prevenzione dei medici di medicina generale che tuttavia non dispongono ancora, in tutte le Regioni, degli strumenti informatici per essere veramente in rete con la Sanità Pubblica”.
“Sono davvero orgogliosa di poter affermare che – ancora una volta – MSD è al fianco della Sanità Pubblica italiana. Una sinergia fondamentale per eliminare i tumori da Papillomavirus“.
Un impegno nel Presente per proteggere il Futuro
“Prevenire i tumori da HPV è una grande conquista della Scienza, ma c’è ancora molto lavoro da fare in termini di consapevolezza e percezione del rischio che queste gravi malattie possono causare nella Vita delle Persone, in particolare in quella delle giovani donne e dei nostri figli” – dichiara Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratrice Delegata di MSD Italia-. “Il Covid-19 ha avuto un impatto notevole sulla prevenzione primaria e secondaria. In molte Regioni si sta lavorando con impegno per recuperare gli screening e le vaccinazioni procrastinati durante la fase più dura della pandemia.
Per questo, oggi, è importante sensibilizzare e informare correttamente facendo anche leva sull’utilizzo dello strumento di comunicazione su larga scala per eccellenza, la TV. Anche in questo caso, “sinergia” è la parola chiave. Una comunicazione sinergica che abbraccia tutti i canali di comunicazione: tv, social media e radio. Insieme rappresentano uno strumento pervasivo per la capacità di rendere “memorabile” un messaggio importante come quello della Prevenzione.Crediamo fermamente che la corretta informazione nei giusti canali sia uno strumento potente di Prevenzione”.
“Un percorso nell’innovazione iniziato 100 anni fa”
“MSD – conclude Nicoletta Luppi – è da sempre al fianco delle Persone per la Prevenzione e la Cura, con un percorso nell’Innovazione iniziato oltre 100 anni fa. Sconfiggere tanti tabù anti-scientifici e far comprendere a tutti i rischi e le opportunità è fondamentale per incrementare la consapevolezza e ridurre l’incidenza di pericolose patologie e per sconfiggere i tumori HPV-correlati. Una missione e un’opportunità che non possiamo non cogliere. Un impegno doveroso nel Presente per proteggere il nostro Futuro e quello delle prossime generazioni.”