Che l’inquinamento possa avere ripercussioni sulla salute è noto all’opinione pubblica. Ma colpisce che in questa settimana in Thailandia circa 200.000 persone sono state ricoverate in ospedale per problemi di salute causati dall’inquinamento atmosferico.
Le autorità sanitarie l’hanno reso noto e hanno evidenziato come i picchi di allerta a Bangkok siano costantemente superate. Nel Paese a quanto pare ben 1,3 milioni di persone si sono ammalate dall’inizio dell’anno perché respirano l’aria thailandese. La capitale consta addirittura di circa 11 milioni di abitanti.
I livelli di inquinamento atmosferico di Bangkok
Essa è meta di turisti che arrivano da tutto il mondo. Dall’inizio della settimana è coperta da una nebbia opaca. Lo “smog tossico” che ricopre l’orizzonte è legato alle emissioni dei veicoli e delle industrie, oltre che ai fumi della combustione che provengono dai raccolti stagionali, frequenti in questa stagione dell’anno. I medici del ministero della sanità pubblica hanno raccomandato ai cittadini di indossare una mascherina N95 (equivalente a una FFP2) ogni qual volta che escono di casa e ha persino invitato i bambini, le donne incinte e le persone con problemi respiratori o cardiaci a rimanere in casa.
I 50 distretti di Bangkok hanno tutti presentato mercoledì livelli di polveri sottili (PM 2,5). I livelli di particolato risultano particolarmente pericolosi perché penetrano in profondità nei polmoni – ben al di sopra delle soglie di guardia.
Le misure anti-inquinamento
Giovedì 2 marzo a mezzogiorno, nel distretto centrale di Pathumwan, il tasso di 70 microgrammi per metro cubo nelle ultime 24 ore è stato rilevato da un’agenzia locale che si occupa di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico.
Questi dati preoccupano in quanto superano di gran lunga la raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le autorità della metropoli (Bangkok Metropole Administration, BMA) hanno istituito posti di blocco per controllare i tubi di scarico delle auto.
Gli asili nido pubblici hanno “stanze prive di polvere” dove l’aria è stata purificata per proteggere i minori. Un passato periodo dove si è registrato un picco di inquinamento alla fine di gennaio, la BMA aveva chiesto ai residenti da remoto, una misura che “è ancora sul tavolo“.