In Italia, secondo l’Istituto superiore di sanità (Iss), sono circa 1 milione le persone affette da demenza e circa 900mila colpite da una condizione a rischio definita deficit cognitivo isolato, mentre i casi di ictus registrati sono 90mila l’anno.
Nel corso del Citicolina day, realizzato con il contributo non condizionante di Piam Farmaceutici a Genova in presenza dei maggiori clinici italiani ed europei, è stato presentato uno studio sperimentale randomizzato pubblicato su Frontiers in Neurology, ottobre 2022.
La funzione della citicolina per i pazienti colpiti da ictus
Lo studio ha dimostrato come la citicolina sia in grado di riattivare le vie colinergiche nei pazienti colpiti da ictus, oltre ad avere un ruolo importante nel trattamento iniziale di demenze e deterioramento cognitivo.
Si è tenuto a Genova il Citicolina day, un appuntamento scientifico internazionale, che ha coinvolto i massimi esperti geriatri e neurologi in declino cognitivo e demenza con un obiettivo comune: la gestione multidisciplinare e i nuovi approcci terapeutici della citicolina nel paziente affetto da patologie neurodegenerative.
L’efficacia della neuro protezione
Se si parla di neuro protezione, senza dubbio la citicolina è riconosciuta per il suo meccanismo d’azione unico ma soprattutto per le sue evidenze sperimentali e cliniche. La citicolina è, infatti, un precursore fisiologico dell’acetilcolina, un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione della plasticità sinaptica e nella trasmissione neuronale che è alla base dell’elaborazione del pensiero critico, della memoria visuale, auditiva e spaziale.
“In realtà, la citicolina si è già rivelata efficace in terapie di combinazione contro il deterioramento cognitivo nelle persone over 65 di natura sia vascolare che degenerativa, nel post trauma cranico, nel post stroke, nel glaucoma, nell’ambliopia e nelle sindromi parkinsoniane – sottolinea il Dottor Pietro Gareri, geriatra responsabile del centro disturbi cognitivi e demenze di Catanzaro Lido, ASP Catanzaro’’.
Gli effetti del trattamento sul cervello
Lo studio italiano condotto dall’Università e dagli Spedali Civili di Brescia e pubblicato sulla rivista Frontiers in Neurology, ha dimostrato che la citicolina può ripristinare la funzionalità delle vie colinergiche post-ictus, ovvero i percorsi cerebrali alla base della memoria e di altre funzioni cognitive superiori.
“I pazienti trattati con citicolina hanno dimostrato un inconfondibile recupero delle vie colinergiche rispetto al gruppo controllo e, sebbene la misurazione riguardasse solo i processi cellulari e non gli eventuali effetti cognitivi, diversi pazienti hanno testimoniato di sentirsi meglio e più lucidi dopo il trattamento” ha spiegato Mauro Magoni, Direttore dell’U.O di Neurologia Vascolare-Stroke Unit presso l’Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia.
Le prospettive future del trattamento con la citicolina
Questi risultati così importanti sulla citicolina aprono le porte per nuove sfide terapeutiche alla luce del fatto che, nonostante molti investimenti, le sperimentazioni di nuove terapie nell’Alzheimer e nelle demenze non hanno prodotto risultati significativi.
“La demenza, in questo momento, rappresenta un’emergenza epidemiologica – ha sottolineato il professor Camillo Marra, associato Istituto di Neurologia dell’Ospedale Policlinico Gemelli di Roma. – “È noto che la demenza colpisca prevalentemente le fasce più anziane della popolazione, ma molti pazienti iniziano a sviluppare la malattia anche prima dei 60 anni, pur se in percentuale minore. Il trattamento, quindi, deve essere assolutamente personalizzato anche a fronte del fatto che oggi abbiamo poche terapie a disposizione, spesso di vecchia generazione. Nell’attesa di nuovi farmaci, che avranno probabilmente effetti sui meccanismi patogenetici della malattia è necessario offrire al paziente tutto ciò che è possibile, e la citicolina figura tra queste opzioni”, conclude Marra.
Un trattamento che contrasta l’invecchiamento del cervello
“Sappiamo – ha aggiunto il professor Francesco Landi, associato Istituto di Medicina Interna e Geriatria dell’Ospedale Policlinico Gemelli di Roma – che durante l’invecchiamento del nostro corpo, anche il cervello perde in performance e che questo processo può essere contrastato grazie all’esercizio fisico aerobico e alla dieta mediterranea. E allora, la buona notizia, dal mio punto di vista, è doppia perché se c’è qualcosa che può modificare l’invecchiamento, probabilmente vi sono anche altri fattori che possono agire allo stesso modo, ad esempio, i neurotrasmettitori”.
È verosimile, pertanto, che l’attenzione su questa molecola cresca nel prossimo futuro con l’attivazione di ulteriori progetti di ricerca. Il primo di questi sarà lo studio di 24 settimane che verrà condotto dagli Spedali Civili di Brescia in collaborazione con l’IRCCS Santa Lucia di Roma, per misurare gli effetti clinici della citicolina e l’eventuale miglioramento dei test neuropsicologici.
Innovazione per migliorare
‘’Il citicolina day– conclude Andrea Maini, AD di PIAM farmaceutici, sponsor non condizionante dell’evento – racchiude la cultura aziendale basata sull’innovazione incrementale che passa attraverso i prodotti e deve arrivare al paziente. Noi la chiamiamo ‘’innovazione per migliorare” – ‘’innovation for the better’’.
“Il nostro punto di partenza, infatti, è un costante ascolto e dialogo con la classe medica per poter fornire sempre una miglior soluzione per il benessere del paziente. Una terapia diventa veramente grande, quando cambia la prospettiva inerente la qualità di vita del paziente“.