La Giornata Mondiale dell’acqua, per fermare la crisi idrica globale

Sul tema dell'importanza di un uso sostenibile dell'acqua è stata incentrata la conferenza Onu, che si riunisce a New York dal 22 al 24 marzo a New York
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Oggi, 22 marzo, si celebra la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day). Questa ricorrenza è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 e rientra all’interno delle direttive dell’Agenda 21, risultato della conferenza di Rio.  Il tema associato nella ricorrenza odierna è la connessione tra acqua e cambiamenti climatici.

Questa giornata è l’input per una campagna di sensibilizzazione dei cittadini e delle istituzioni mondiali sull’importanza di abbracciare la sostenibilità, riducendo ogni spreco di acqua e scegliendo comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico. Sul tema dell’importanza di un uso sostenibile dell’acqua è stata incentrata la conferenza Onu, che si riunisce a New York dal 22 al 24 marzo (UN 2023 water Conference).

Per questa convention è stata pubblicata poche ore fa una nuova ricerca di GlobeScan che vuole mettere luce sulla percezione internazionale della scarsità di acqua in tutto il mondo. Le conclusioni di questo rapporto è che ben il 58% della popolazione mondiale avverte l’urgenza e la serietà della carenza di acqua potabile a livello globale.

Un sondaggio in vista della Giornata Mondiale dell’acqua

Nel sondaggio sulla popolazione italiana, emerge che il 56% degli italiani dichiara di essere “fortemente” colpito sul piano personale dalla scarsità d’acqua, mentre un altro 37% ne è “moderatamente” colpito, in totale ben il 93%. Il 72% degli italiani ritiene la carenza di acqua dolce “molto grave” (nel complesso, il 96% la ritiene molto o abbastanza grave); il 97% degli italiani considera l’inquinamento delle acque di fiumi, laghi e oceani è un problema serio (69%) o molto serio (28%). Infine, un dato significativo è che tra le persone interessate dagli effetti del cambiamento climatico, il 62% afferma di essere stato colpito dalla siccità.

E’ doveroso che tutti gli Stati del globo si impegnino ad abbattere le emissioni climalteranti, al fine di evitare gli scenari più preoccupanti della crisi climatica, diminuendo il più possibile l’uso dei combustibili fossili, arrestando la deforestazione e la cementificazione, proteggendo la salute degli ecosistemi.

Gli obiettivi di sviluppo sostenibile

Questi obiettivi di sostenibilità convergono a un nuovo modello di benessere per contrastare i fenomeni già in atto. L’acqua è un bene prezioso, e abbatterne lo spreco, ridurne e razionalizzarne l’uso è l’unico modo possibile per proteggerlo e preservarlo.

Solo questi comportamenti dei cittadini possono assicurare la salute della natura e ripristinare il territorio, garantire un’equa distribuzione della risorsa.  Sempre sul tema della sostenibilità e sul tema della protezione delle risorse naturali, sabato 25 marzo torna Earth Hour, l’Ora della Terra del WWF: dalle 20 e 30 per un’ora, in tutto il mondo milioni di persone saranno chiamate alla mobilitazione. I cittadini che si sentiranno coinvolti in questa ricorrenza spegneranno consapevolmente le luci di abitazioni. Analogamente verrà spenta l’illuminazione di piazze e monumenti iconici per il futuro del Pianeta.

La Terra sta “percorrendo ciecamente un sentiero pericoloso” poiché “l’uso insostenibile dell’acqua, l’inquinamento e il riscaldamento globale incontrollato stanno prosciugando la linfa vitale dell’umanità“, ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres nel rapporto, pubblicato poco prima del primo grande incontro delle Nazioni Unite sulle risorse idriche in quasi mezzo secolo.

Co-ospitata dai governi del Tagikistan e dei Paesi Bassi, la Conferenza delle Nazioni Unite sull’acqua riunirà circa 6.500 partecipanti, tra cui un centinaio di ministri e una dozzina di capi di stato e di governo da mercoledì a venerdì a New York.

La crisi idrica mondiale

Richard Connor, autore principale del rapporto, ha dichiarato all’AFP che l’impatto della “crisi idrica mondiale” sarà una “questione di scenari“. Alla conferenza delle Nazioni Unite, i governi e gli attori del settore pubblico e privato sono invitati a presentare proposte per un cosiddetto programma d’azione per l’acqua per invertire tale tendenza e contribuire a raggiungere l’obiettivo di sviluppo, fissato nel 2015, di garantire “l’accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari per tutti entro il 2030“.

L’ultima conferenza a questo alto livello sulla questione, che manca di un trattato globale o di un’apposita agenzia delle Nazioni Unite, si tenne nel 1977 a Mar del Plata, in Argentina. Secondo l’ultimo rapporto sul clima delle Nazioni Unite, stilato dal gruppo di esperti dell’IPCC, “circa la metà della popolazione mondiale attualmente soffre di grave scarsità d’acqua per almeno una parte dell’anno“. Il rapporto rileva il particolare impatto delle forniture idriche esistenti che vengono contaminate a causa di sistemi igienico-sanitari poco performanti o inesistenti.

Il tema della scarsità di acqua potabile

Almeno 2 miliardi di persone (a livello globale) utilizzano una fonte di acqua potabile contaminata da feci, esponendole al rischio di contrarre colera, dissenteria, tifo e poliomielite“, ha affermato. Quel numero elevato non tiene nemmeno conto dell’inquinamento da prodotti farmaceutici, chimici, pesticidi, microplastiche e nanomateriali. Per garantire l’accesso all’acqua potabile sicura per tutti entro il 2030, gli attuali livelli di investimento dovrebbero essere triplicati, afferma il rapporto.

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