Antropologia e alimentazione: il pane, cibo universale, è nato in Giordania

Nel 2019 grazie a una scoperta archeologica interdisciplinare in Giordania sono stati scoperti resti di un panificato che ha ben 14,400 anni
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Il pane è il cibo universale per eccellenza. Il pane è un alimento semplice e necessario che è imperniato da una storia millenale che ogni civiltà ha declinato in base a un tipo diverso di farina o a un diverso metodo di lievitazione. Il pane in tutte le sue forge è indispensabile per la sopravvivenza dei popoli.

Il complesso simbolismo del pane si riferisce ad ambiti quali: la sessualità e la fecondità umana, la fertilità della terra, al ciclo vita-morte, alla salute e al benessere di uomini e animali. Si va dal pane sacro al pane secolare, dal pane comune al pane quotidiano. I pani religiosi sono presenti in ogni periodo della vita umana, dalla nascita alla morte, e anche dopo la morte.

L’origine del pane in antichità

Il grano è stato coltivato fin dal Neolitico nei paesi della Mezzaluna Fertile e del Mediterraneo. Non è certo come l’uomo abbia scoperto il lievito per far lievitare la pasta.  Non ci sono fonti scritte su questo argomento. L’archeologia sta tentando di trovare una risposta concreta: alcuni ritengono che come molte cose nell’umanità nacque per errore e divenne un ingrediente fondamentale. Non si tratta di un’ipotesi paradossale. Difatti, l’uomo usava i cereali per la fabbricazione della birra in una fase iniziale e quindi aveva familiarità con la fermentazione della birra. Ha usato il lievito per questo scopo e il passo per fare il pane è stato quindi relativamente breve.

Fino al 2020, le due scoperte archeologiche più datate del pane risalivano a circa 5500 anni fa in Svizzera, o all’età della pietra (neolitico), a circa 9000 anni fa, nel sito di Çatalhöyük in Turchia. Nel 2019, in Giordania, nell’area del Deserto Nero, sono stati ritrovati i resti carbonizzati e fossilizzati di un pezzo di pane.

Una scoperta che rivoluziona la storia dell’agricoltura

La particolarità della scoperta, oltre al raro ritrovamento di un alimento, sta nella datazione: quel pezzetto di pane potrebbe infatti riscrivere la storia dell’agricoltura. Difatti, le indagini hanno rivelato che il pezzo di pane risaliva a ben 14.400 anni fa. Questo sposterebbe cronologicamente la coltivazione del cereale a 4.000 prima di quanto scritto nei libri di storia. Secondo i ricercatori difficilmente si tratta di un panificato fatto con cereali selvatici. Il sito infatti ha prodotto evidenza di altri 24 tipi di pani diversi, troppi per essere ricondotti a raccolta fortuita.

Gli archeologi hanno quindi ipotizzato che già all’epoca si conoscevano i rudimenti della coltivazione. Il luogo del ritrovamento del pane più antico al mondo è una delle aree più desertiche della Terra, che un tempo doveva invece essere florida, data la testimonianza di numerosi insediamenti preistorici. In particolare, il sito di Shubayqa in Giordania è da tempo al centro di studi archeologici, perché qui si sono preservate testimonianze sin dal Mesolitico. Questi resti carbonizzati sono stati ritrovati in quello che era un forno che cacciatori raccoglitori all’epoca utilizzavano per cuocere il cibo.

Il primo pane nel mondo

Questa scoperta è stata fatta dagli scienziati dell’University College of London, dell’Università di Copenaghen e dell’Università di Cambridge. Durante lo scavo archeologico, almeno 24 dei 642 frammenti di cibo trovati sono briciole di pane. Il pane inventato dagli abitanti di Shubayqa doveva essere piatto, in parte bruciato, simile a un primitivo pane pita mediorientale, e molto ricco di proteine.

Le conclusioni di questo studio, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, suggeriscono che la produzione di pane a base di cereali selvatici o non potrebbe aver incoraggiato i cacciatori-raccoglitori a coltivare in modo strutturato i cereali, contribuendo così alla rivoluzione agricola nel periodo neolitico. In questo territorio attualmente desertico, 14.400 anni fa viveva la cultura natufiana o natufita, che era una cultura mesolitica.

Questi cacciatori-raccoglitori natufiani vivevano in un periodo di transizione in cui le persone sono diventate più sedentarie e la loro dieta ha cominciato a cambiare. Questi resti di pane sono molto simili a focacce non lievitate identificate in diversi siti neolitici e romani in Europa e in Turchia.

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