Lupi, il mito del capobranco: secondo gli esperti non esiste

I ricercatori hanno scoperto che i branchi di lupi sono per lo più famiglie guidate da un padre capo famiglia e da una coppia di riproduttori
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La teoria del lupo alfa è un mito, lo dicono gli studi più recenti dei branchi di lupi in natura. A riferirlo, un articolo appena pubblicato su Scientific American che riprende alcune riflessioni derivanti da nuovi libri, pubblicati da una serie di esperti tra cui anche l’italiano Luigi Boitani.

La credenza che i branchi di lupi siano guidati da un capobranco spietato, l’alpha wolf, deriva da vecchi studi di lupi in cattività, dove era effettivamente presente un’organizzazione gerarchica basata sulla violenza. Tuttavia, nei branchi di lupi in natura, i ricercatori hanno scoperto che la maggior parte dei branchi sono semplicemente famiglie guidate da un padre capo famiglia e da una coppia di riproduttori. I duelli sanguinosi per la supremazia sono rari.

I lupi “alpha” e “beta”

Il lupo alfa in realtà è solo il capofamiglia, come accade anche nelle popolazioni umane“, ha detto L. David Mech, ricercatore senior presso l’US Geological Survey, che ha studiato i branchi di lupi in natura per decenni. L’uso dei termini “alpha” e “beta” per descrivere l’organizzazione gerarchica in un branco di lupi è ormai datato, e gli scienziati hanno smesso di utilizzarli da tempo. I lupi in cattività sono spesso messi insieme senza condividere un legame di parentela, e quindi i branchi che si formano sono solo una palese forma di comportamento dettato dalla situazione di stress causata dalla cattività.

Il conflitto nel branco è raro

Invece, i branchi di lupi in natura sono solitamente composti da una coppia riproduttrice e dai loro cuccioli. Quando i cuccioli raggiungono i due o tre anni, lasciano il branco per cercare compagni con cui formare un nuovo branco, e la lotta per la supremazia all’interno del branco non è presente.

Anche i conflitti all’interno della famiglia sono rari, poiché tutti i membri del branco sono subordinati alla coppia riproduttrice. I cuccioli più giovani si sottomettono ai fratelli maggiori, ma quando il cibo è scarso, i genitori nutrono i cuccioli più piccoli per primi, proprio come farebbero i genitori umani.

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