Mangiare verdure in quantità fa ringiovanire

La dieta mediterranea che include verdure di stagioni, diminuisce il rischio di demenza, lo dimostra uno studio sul cervello di 581 soggetti anziani
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E’ confermato dalla comunità scientifica: le diete ricche di verdure a foglia verde e altri ortaggi, frutta, cereali integrali, olio d’oliva, fagioli, noci e pesce mantengono il cervello decisamente più giovane. Infatti, diete simili abbassano notevolmente la formazione dei segni tipici dell’Alzheimer (ovvero la comparsa delle placche di peptide beta-amiloide e grovigli tau).

Difatti, coloro che seguono questo tipo di dieta presentano un minor numero di questi segni rispetto alle persone che non seguono questi regimi alimentari e il loro cervello resta più giovane di almeno 4 anni fino a un massimo di 19 anni, rispetto ai coetanei con diete insalubri. Sono arrivati a queste conclusioni gli studi che hanno realizzato una ricerca pubblicata sulla nota rivista Neurology.

Il consumo di verdura nelle diete alimentari

Questo studio ha evidenziato gli effetti di due diete simili, MIND e mediterranea. Quest’ultima raccomanda il consumo di verdura, frutta e tre o più porzioni di pesce a settimana. Mentre la MIND privilegia le verdure a foglia verde come spinaci, cavolo e i frutti di bosco rispetto agli altri tipi di frutta.

In questa ricerca è sottolineato che “il solo consumo di più di sei porzioni di verdure a foglia verde a settimana o l’evitare cibi fritti, si associa a un minor numero di placche nel cervello, simile a un ringiovanimento di circa quattro anni“, spiega Puja Agarwal della RUSH University di Chicago.

Lo studio

Lo studio ha coinvolto 581 persone (età media 84 anni) che hanno accettato di donare il proprio cervello alla scienza e hanno compilato questionari alimentari annualmente. I ricercatori hanno esaminato il cervello dei partecipanti per determinare la quantità di placche amiloidi e grovigli tau tipici delle persone con Alzheimer e anche i questionari alimentari, classificando la qualità della dieta di ciascuno con un punteggio da 0 a 55, tanto più alto quanto migliore era la dieta.

È emerso che, a parità di età, sesso, istruzione, e altri fattori, le persone con i punteggi più alti per l’aderenza alla dieta mediterranea avevano una quantità media di placche e grovigli nel cervello simile a quella di individui di 18 anni più giovani rispetto a quelli con punteggi più bassi.

Le verdure a foglia verde

I ricercatori hanno anche scoperto che le persone che seguivano fedelmente la dieta MIND avevano una quantità media di placche e grovigli simile a quella di individui di 12 anni più giovani rispetto a quelli con il punteggio più basso.

Infine, chi mangiava le quantità più elevate di verdure a foglia verde, ovvero sette o più porzioni a settimana, aveva quantità di placca nel cervello corrispondenti a quasi 19 anni in meno rispetto a chi ne mangiava di meno, una porzione o meno a settimana.

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