Le microplastiche alterano il microbioma intestinale degli uccelli marini

Gli uccelli marini che ingeriscono alti livelli di detriti di microplastica dal loro ambiente possono avere microbiomi intestinali alterati
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Gli uccelli marini che hanno ingerito alti livelli di detriti di microplastica dal loro ambiente possono avere microbiomi intestinali alterati. Tra cui un aumento di alcuni patogeni, così come microbi resistenti agli antibiotici e che degradano la plastica. Lo suggerisce un articolo di Nature Ecology & Evolution. I risultati evidenziano i potenziali effetti sulla salute degli uccelli marini dell’ingestione di microplastica.

Gli uccelli marini selvatici hanno spesso rotte migratorie su larga scala e sono noti per ingerire detriti di microplastica. In passato è stato riscontrato che l’inquinamento da plastica, in particolare negli ambienti marini, influisce negativamente sugli animali in diversi modi, ad esempio alterando il loro microbioma intestinale. Tuttavia, questo effetto non è stato ancora documentato negli uccelli selvatici e i potenziali effetti del consumo di microplastiche sul loro microbioma rimangono poco chiari.

Microplastiche e uccelli marini

Gli studiosi hanno esaminato i microbiomi intestinali e il contenuto di plastica nell’intestino di due specie di uccelli marini (58 falchi di Cory e 27 fulmari settentrionali) campionati nell’Atlantico settentrionale. Hanno studiato le correlazioni tra i livelli di consumo di microplastica e la diversità e la composizione del microbioma intestinale. E’ stato scoperto che alti livelli di consumo di microplastica erano associati a cambiamenti nella composizione del microbioma intestinale (tra gli altri effetti). Gli individui con livelli più elevati di consumo di plastica presentavano una maggiore diversità di specie nel microbioma, con un maggior numero di specie potenzialmente dannose.

I risultati evidenziano che il consumo di plastica potrebbe potenzialmente portare alla disbiosi intestinale (in cui il microbioma intestinale diventa dominato da microbi dannosi) e potrebbe influire sulla salute degli uccelli marini selvatici.

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