Un mix di argomenti sensibili, tra i quali il rapporto padre e figlio, il senso di colpa, la matematica e un pizzico di magia e tutto questo nello spirito multi-genere tipico del cinema sud-coreano. È il caso di Miracle, film diretto da Jang-Hoon Lee e ambientato negli anni ’80 con la storia di Joon-kyung (Park Jung-min), uno studente liceale e genio della matematica che abita insieme al padre, conducente di treno, in un remoto villaggio di montagna.
Un paesino dove stranamente non c’è una stazione ferroviaria, nonostante i treni passino ogni giorno di lì. Un fattore limitante perché gli abitanti del paese per spostarsi da un luogo all’altro devono spesso camminare lungo i binari mettendosi a rischio la loro vita perché possono essere investiti. Ora il giovane Joon-kyung non è un tipo che si arrende e così, quasi ogni giorno, scrive lettere al Presidente per chiedere di inserire una fermata ferroviaria nel proprio villaggio.
Miracle: quando l’amicizia diventa determinante
E questo fino a quando, aiutato da sua sorella, dall’amica Ra Hee (Lim Yoon-a) e dai suoi compaesani, inizia a costruire una stazione abusiva lungo le rotaie. Nel frattempo partecipa a un concorso a Seul per un prestigioso posto di matematico alla Nasa, ma il ragazzo deve prima fare i conti con la sua singolare e complicata famiglia. Premiato dal pubblico al Far East Film Festival, Miracle: Letters to the President, questo il titolo esteso, uscirà in sala il 23 marzo con Academy Two.
“Girare questo film è stato un sogno, non volevo che le riprese finissero mai perché ero sempre felice sul set – ha detto al Far East Film Festival il regista -. All’università – ha continuato – , ho studiato informatica, ma sapevo che non faceva per me, e così nel frattempo, mi sono appassionato al cinema. Dopo la laurea poi, ho iniziato a lavorare in un’azienda, prima di partire per l’America per studiare regia. Mi ci sono insomma voluti tanti anni per fare questo film“.
L’origine della trama
E ancora Jang-Hoon Lee: “La storia è basata su un romanzo giapponese di Ichikawa Takuji, che era già stato adattato a film nel 2004. Per il mio debutto, volevo raccontare questa storia perché mi ha sempre commosso e mi ha dato anche la forza di superare un momento particolarmente difficile della mia vita. Tra le cose che mi ha insegnato questo romanzo, soprattutto il fatto che in certe situazioni non devi sentirti dispiaciuto per i tuoi cari che stanno soffrendo, ma semplicemente devi stare con loro. Un messaggio essenziale per me quando mi sono trovato nella stessa situazione difficile. Va detto che anche il film del 2004 mi ha aiutato, soprattutto da un punto di vista tecnico. Le due versioni sono molto simili, ma molti episodi sono fatti nel mio stile.”
Il successo in Corea
All’uscita in patria, il 15 settembre 2021, Miracle ha registrato degli ottimi incassi al botteghino, posizionandosi al terzo posto tra i film più visti in Corea del Sud durante il week end di apertura. A dicembre dello stesso anno, il lungometraggio era all’ottavo posto della classifica dei film sudcoreani di maggior successo commerciale del 2021, con più di cinque milioni di dollari di incassi e un buon responso da parte della critica.
Cominciate nell’agosto del 2020, le riprese di Miracle si sono svolte in varie location della provincia di Gangwong, in Corea del Sud. Il film è interamente girato all’aperto e in luoghi della provincia coreana, come la scuola Dogye Dongdeok di Samcheok. Il cast principale è composto da Park Jeong-min (nei panni di Joon-Keyong), Lee Sung-min (che interpreta il padre del protagonista), Im Yoon-ah (nelle vesti della fidanzata di Joon-Keyong Ra-hee) e Lee Soo-kyung (Bo-gyeong, la sorella maggiore del protagonista).
Insomma, Miracle è un film che parla di forza di volontà e di impegno, ricordandoci che non bisogna mai smettere di sognare, non importa quante difficoltà si è costretti ad affrontare: potrebbe sempre accadere un miracolo.