Acqua, l’allarme dell’Onu: “Rischio di una crisi imminente”

L'Onu rilancia l'allarme in occasione della Giornata mondiale dell'acqua, avvertendo sui rischi di una imminente crisi globale. Il Papa: 'Basta sprechi, non sia motivo di guerre'
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Un consumo “vampirico” dell’acqua mette a rischio miliardi di persone nel mondo. L’Onu rilancia l’allarme in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, avvertendo sui rischi di una imminente crisi globale. Mentre in Italia, fa sapere l’Ispra, in 30 anni (dal 1991 al 2020) la disponibilità di risorsa idrica è diminuita del 20%. “Non abbiamo neanche un minuto da perdere”, è l’appello del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, durante i lavori della seconda Conferenza sull’Acqua (la prima fu nel 1977) aperta al Palazzo di Vetro di New York.

Obiettivo del summit, con ministri e capi di Stato, è “mobilitare la comunità internazionale per realizzare un programma d’azione all’altezza della sfida”, spiega la direttrice generale dell’Unesco Audrey Azoulay. Aggiungendo: “Non si può costruire pace e giustizia in un mondo che ha sete”. La Giornata mondiale dell’acqua fu istituita nel 1992 e quest’anno ha avuto come tema “accelerare il cambiamento” per risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria. Secondo il rapporto dell’Onu, circa due miliardi di persone non hanno l’accesso ad acqua potabile sicura, mentre 3,6 miliardi non hanno a servizi sanitari affidabili.

Scarsità d’acqua endemica

Due motivi per i quali, secondo un Rapporto di Unicef e Oms, ogni anno almeno 1,4 milioni di persone, molte delle quali bambini, muoiono. Metà di tutte le strutture di assistenza sanitaria non dispongono di acqua e sapone o di soluzioni igienizzanti per le mani a base di alcol. “La scarsità di acqua sta diventando endemica”, si legge nel rapporto, in cui si osserva come l’uso di acqua sia aumentato a livello globale di circa l’1% ogni anno negli ultimi 40 anni e dovrebbe mantenere tassi di crescita simili fino al 2050. Dal Pontefice il richiamo, al termine dell’udienza generale: “L’acqua non può essere oggetto di sprechi o abusi, o motivo di guerre, ma va preservata a beneficio nostro e delle generazioni future”.

Poi l’auspicio che la Conferenza “possa accelerare le iniziative in favore di quanti soffrono la scarsità di acqua”. I messaggi sull’ambiente appaiono sempre più allarmistici ma, spiega Guterres, “il mondo sta ciecamente camminando su una strada pericolosa con l’insostenibile uso di acqua, l’inquinamento e il surriscaldamento climatico”, tanto che “al momento siamo decisamente lontani dal raggiungere l’obiettivo numero 6 per lo Sviluppo Sostenibile, ovvero acqua e servizi igienico sanitari per tutti entro il 2030”.

Ha quindi invitato “a prendere misure e ad agire, anche tramite partnership pubblico-private”. “Poiché l’acqua riguarda tutti noi, abbiamo bisogno che tutti agiscano”, si legge sul sito della Giornata mondiale: “Questo significa te! Tu e la tua famiglia, la scuola e la comunità potete fare la differenza cambiando il modo in cui usate, consumate e gestite l’acqua nelle vostre vite“, è il messaggio diretto al lettore.

Investire su temi come l’acqua

Un’Agenda d’azione per l’acqua (Water Action Agenda) viene lanciata nella riunione al Palazzo di Vetro. E gli Stati Uniti hanno annunciato una serie di impegni fino a 49 miliardi di dollari verso l’Agenda che riflettono “l’investimento irripetibile” del presidente Joe Biden su temi come acqua, cambiamento climatico e infrastrutture idriche e sanitarie. “A livello globale oltre il 70% dell’acqua è utilizzata per l’agricoltura – ha ricordato il vice direttore generale della Fao Maurizio Martina – Il settore agricolo è il fronte più delicato del nuovo equilibrio che dobbiamo costruire tra cambiamento climatico e tenuta dei sistemi agricoli alimentari sul nostro pianeta“.

Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto, a New York per partecipare alla Conferenza, aprendo a margine un evento dell’Italia dedicato ai Partenariati e alla Cooperazione per l’acqua, ha osservato che la sfida dell’acqua esige nuovi modelli di partenariato e cooperazione dal livello di comunità locale, nazionale, di bacino fino a quello globale.

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