Il Policlinico Gemelli migliore ospedale d’Italia per il 3° anno consecutivo

Il Policlinico Gemelli occupa anche il 38° posto tra i migliori ospedali nel mondo, secondo la classifica stilata da Newsweek
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Il Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs si conferma per il terzo anno consecutivo “migliore ospedale d’Italia“, secondo la classifica stilata dal magazine americano Newsweek in collaborazione con Statista Inc., pubblicata oggi. Inoltre, il Gemelli, che si fa carico di oltre un quinto dei bisogni sanitari dei cittadini del Lazio, si attesta al 38° posto generale nella ristretta cerchia dei migliori ospedali internazionali.  

Nell’edizione 2023 dei World’s Best Hospitals sono stati esaminati oltre 2.300 ospedali di 28 nazioni. Sono solo 5 gli ospedali italiani nella top 100 mondiale e 13 nella top 250, secondo il ranking stilato da un board di esperti internazionali.  

Siamo davvero molto felici di essere ancora al vertice delle strutture ospedaliere nazionali“, dichiara il Presidente della Fondazione Policlinico Carlo Fratta Pasini. “L’attuale congiuntura offre straordinarie prospettive di crescita sia nelle attività cliniche sia in quelle di ricerca, ma indica anche insidie per l’aumento dei costi e per i limiti e i vincoli all’accesso ai fondi pubblici da parte di un ente di carattere non profit, con una missione rivolta a tutti i bisognosi di cure e l’approccio cristiano alle persone malate”, continua.  

Il raggiungimento di risultati di questo livello su scala internazionale non può coniugarsi con sistemi di regolazione e di rimborso che uniformano le strutture sanitarie per acuti ad alta complessità con quelle impegnate nel trattamento di casi di medio bassa complessità talvolta peraltro contraddistinte, queste ultime, da scelte volte a privilegiare specifiche aree specialistiche a maggiore convenienza”, afferma il Direttore Generale della Fondazione Marco Elefanti. “Si rende con urgenza necessaria – considera il DG Elefanti – l’introduzione di un sistema di finanziamento e di valutazione dedicato e specifico, che superi la dimensione regionale e miri a creare le condizioni per la realizzazione di una rete di qualificate strutture di interesse nazionale”.  

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