“Qualcosa di grosso è appena accaduto sul Sole“. Durante le prime ore del 13 marzo, i coronografi SOHO (Solar and Heliospheric Observatory ) della NASA hanno registrato, nella parte non rivolta alla Terra, un’espulsione di massa coronale (CME) ad alone che lasciava la nostra stella ad una velocità superiore a 3000 km/s. “A causa della sua velocità estrema, questa CME è classificata come “estremamente rara“, un movimento rapido che si verifica solo una volta ogni decennio circa. Un modello della NASA dell’evento mostra la CME mentre si allontana quasi direttamente dalla Terra. Buona cosa,” ha spiegato su SpaceWeather.com l’astronomo Tony Phillips.
Sebbene la CME non fosse diretta verso la Terra, “ha comunque raggiunto il nostro pianeta. Vedete tutti i punti e le strisce nelle immagini del coronografo? Sono particelle energetiche accelerate dalle onde d’urto nella CME. Creano macchie luminose di breve durata quando colpiscono la fotocamera digitale di SOHO,” ha sottolineato l’esperto.
Il satellite GOES-16 della NOAA “ha rilevato le particelle che hanno raggiunto la Terra, tutte dalla parte posteriore della CME. Immaginate come sarebbe stata un’esplosione frontale. Il campo magnetico terrestre sta incanalando le particelle verso i poli dove è in corso un tipo di blackout radio, un evento di assorbimento della calotta polare (PCA). I velivoli che sorvolano queste regioni potrebbero scoprire che le loro radio a onde corte non funzioneranno a causa dell’effetto ionizzante dei protoni in caduta. Questo PCA potrebbe persistere per un giorno o più,” ha concluso l’astronomo.
Cos’è un’espulsione di massa coronale
Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.