Siccità, Bonelli porta i sassi dell’Adige alla Camera. Meloni lo stronca: “non l’ho prosciugato io”

Siccità, nella polemica di Bonelli tutta la pochezza della classe politica che accusa l'avversario in modo ideologico anche su questioni naturali, scientifiche e addirittura meteorologiche
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Il deputato dei Verdi, Angelo Bonelli, dopo l’improbabile protesta contro il Ponte sullo Stretto – la grande opera più ecologica della storia – ieri ha portato alla Camera dei Deputati due sassi raccolti dal letto del fiume Adige in secca. Li ha mostrato al premier Meloni dicendo che sono il simbolo della siccità che sta colpendo il Paese e rispetto alla quale il governo “non sta facendo nulla“. Il presidente del Consiglio sorride della singolare iniziativa, provocando la reazione stizzita del deputato, e poi replica con frizzante ironia: “Non l’ho prosciugato io l’Adige, non sono Mosè“.

Bonelli sta per concludere il suo intervento, durante il dibattito sulle comunicazioni di Meloni in vista del Consiglio europeo, quando attacca l’esecutivo sulla siccità. “Questi sono dei sassi presi andando a piedi nel bel mezzo del fiume Adige. In una situazione di normalità stavano in un fondale di 2 metri, io sono andato a piedi a prenderli“, dice mostrandoli a Meloniper farle capire che oggi, la questione della siccità è una questione drammatica nel nostro Paese. Voi rappresentate l’egoismo del presente a discapito delle generazioni che verranno” e “siete bravi solo a difendere gli interessi di chi ha inquinato“. Il presidente del Consiglio sorride, ma il deputato non apprezza. “Non c’e niente da ridere, presidente Meloni. È una questione di stile. Non c’è peggior cosa che ridere di fronte a chi parla quando non si condivide. Evidentemente non ha altri argomenti oltre alla ideologia spicciola“. Meloni attende la replica in aula. E poi risponde senza rinunciare al sarcasmo. “Spero che l’onorevole Bonelli non voglia dire che in cinque mesi ho prosciugato l’Adige, neanche fossi Mosé“, perché le conseguenze della siccità “sono forse frutto delle politiche sbagliate di questi anni. Non sono Mosè e non ho prosciugato io l’Adige“. Segue battibecco in diretta con l’esponente dei verdi, che l’accusa: “Lei è una brava manipolatrice“. “Manipolatrice stamattina mi mancava“, la controreplica della premier che viene apprezzata anche da Carlo Calenda: “I migliori alleati della Meloni. Bonelli, Fratoianni e compagnia. La battuta su Mosè è buona“, sentenzia su Twitter il leader del Terzo polo. E la bagarre continua. Il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli invita Bonelli – che “ultimamente fa spesso la spola con la procura per presentare esposti” – a “fare un autoesposto, e denunciare” se stesso per non aver “chiesto l’autorizzazione al prefetto per prendere i sassi da un fiume, perché è vietato. E allora, prima di darci lezioni di moralità ambientale, magari provate a rispettare l’ambiente e leggi“. Ma prima che la vicenda finisca nelle aule giudiziarie, il deputato rossoverde assicura che restituirà al loro luogo naturale gli ‘oggetti del reato’. “Voglio tranquillizzare Donzelli: come ho detto nel mio intervento, questi sassi li rimetterò nel letto dell’Adige“.

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