Siccità, i dati meteo smentiscono i catastrofismi. Il caso del Piemonte

Siccità, il Soil Water Index evidenzia la reale situazione in Europa. I dati storici del Piemonte e l'anomalia attuale nel contesto climatico
MeteoWeb

Quello della siccità è diventato il tema del momento non solo sotto il profilo meteorologico e scientifico, ma anche nel dibattito politico nazionale ed internazionale. Ma davvero la situazione è così drammatica? Vediamo cosa dicono i dati. La mappa che pubblichiamo a corredo dell’articolo mostra l’anomalia del Soil Water Index degli ultimi dieci giorni in Europa.

Il Soil Water Index è l’indice che quantifica la condizione di umidità nel suolo a diversi livelli di profondità evidenziando così gli effetti delle precipitazioni e del processo di infiltrazione nelle falde acquifere. E’, insomma, il dato più importante per misurare l’andamento della siccità. E, come possiamo vedere nella mappa, negli ultimi dieci giorni di rilevazioni disponibili (11-21 marzo), in gran parte d’Europa l’anomalia è enormemente positiva, cioè c’è molta più acqua della norma di questo periodo dell’anno, compresa tutta l’area alpina settentrionale (Francia, Svizzera, Germania, Austria, Slovenia). Non c’è, quindi, alcuna emergenza siccità. L’indice ha un’enorme anomalia positiva anche in Bretagna, a Londra, in Belgio e Paesi Bassi, in Polonia, Ucraina, Romania, su tutti i Balcani, in Turchia, in Galizia, alle Baleari e al Centro/Sud Italia.

Tra le poche zone in sofferenza, c’è il Piemonte nel nord/ovest dell’Italia. La mappa mostra anche lo zoom sulle anomalie di questo indice negli ultimi 16 anni, dal 2007 ad oggi. E’ evidente che queste anomalie dipendono dall’abbondanza o meno delle precipitazioni. Dai dati localizzati sul Piemonte dal 1° gennaio 2007 ad oggi, possiamo notare com’è in corso una grande anomalia di siccità che dura ormai da due anni. Con l’eccezione di dicembre 2022, quando in Piemonte ha piovuto (soprattutto nevicato!) copiosamente, è da aprile 2021 che la Regione sta vivendo una grande anomalia idrica negativa, che è stata molto significativa in modo particolare nel 2022. Altri anni siccitosi sono stati il 2007 e il 2017, ma la siccità di quelle stagioni è durata molto meno di quella attuale. Ma nel grafico possiamo notare anche stagioni recenti con precipitazioni molto abbondanti: è successo per tutto il 2014, per tutto il 2018, nella seconda metà del 2019 e anche tra primavera e autunno 2020. Insomma, la siccità del Nord/Ovest non è un fenomeno strutturale e irreversibile. Si tratta di una tendenza più meteorologica che climatica, e che come sempre accade in natura verrà presto compensata da un’anomalia di segno opposto. Nessuno può sapere quanto durerà, tuttavia queste anomalie ci sono sempre state e i documenti storici le testimoniano persino dai tempi in cui non esistevano rilevamenti meteorologici.

La siccità del Piemonte, quindi, finirà. Il fiume Po tornerà a ingrossarsi così come tutti gli altri corsi d’acqua minori. Fermo restando che il problema dell’approvvigionamento idrico non è in ogni caso legato alla carenza di precipitazioni: in Italia, e in modo particolare al Nord Italia, piove così tanto che anche in un periodo così secco ci sarebbe comunque enorme abbondanza di acqua se solo avessimo una rete moderna e adeguata di dighe e invasi utili a raccogliere l’acqua che piove. Anche quando è poca come negli ultimi due anni, è enormemente superiore al fabbisogno.

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