La Francia si sta attrezzando adeguatamente per affrontare il problema della siccità. Infatti, il governo francese ha messo sul piatto 180 milioni di euro all’anno per ridurre “urgentemente” le perdite idriche nelle aree più vulnerabili. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato la sua decisione sull’argomento durante la presentazione del nuovo Piano idrico al lago di Serre-Ponçon. Al momento, “circa 1 litro su 5 di acqua potabile si perde” per strada e in alcuni territori ne viene disperso addirittura il 50%. “E’ inaccettabile” ha detto il capo dello Stato, e questa situazione “va corretta con urgenza“.
La colpa, ha detto Macron, è stata di “un sottoinvestimento storico“. Per rispondere a questa emergenza e per sostenere i territori più vulnerabili, 180 milioni di euro all’anno “di ulteriori aiuti delle agenzie idriche saranno dedicati al piccolo ciclo dell’acqua” dal 2024. Fondi che “saranno confermati ogni anno per ridurre i punti ‘neri’ e permetterci di andare avanti“, ha aggiunto Macron. Il piano specifica che questo aiuto alle comunità sarà “condizionato a obiettivi di performance per la gestione del loro patrimonio“.
I lavori dell’ingente piano idrico
Il piano prevede 50 misure, tra cui la riparazione delle tubature e la riduzione del consumo di acqua da parte di agricoltori e industria nucleare, oltre che l’aumento del prezzo dell’acqua per coloro che ne fanno un uso eccessivo. Macron ha sottolineato che i protestanti non fermeranno le riforme e ha aggiunto che “davanti ai cambiamenti, ci sono necessariamente degli ostacoli”. Le risorse idriche sono un argomento delicato in Francia, dove la peggiore siccità mai registrata lo scorso estate ha acuito il dibattito sulla sua gestione in quanto maggiore produttore agricolo dell’UE. Il piano rischia di attirare l’ira dei manifestanti in quanto molte delle misure potrebbero colpire gli agricoltori, che da mesi criticano il governo per le riforme delle pensioni
Sono 170 in Francia i punti in cui i tassi di perdita sono superiori al 50%. Lavori di messa in sicurezza saranno effettuati anche nei 2.000 comuni che si sono trovati vicini a una situazione di carenza di acqua potabile durante la Siccità dell’estate scorsa. Questi investimenti mirano più in generale alla modernizzazione delle reti idriche, che per la maggior parte risalgono agli anni ’50 o ’60, con l’obiettivo di “organizzare la sobrietà il più vicino possibile ai territori”.
I dati
Nell’ottobre 2022, uno studio economico commissionato dall’Union des Industries de l’Eau (UIE) ha stimato in 4,6 miliardi di euro il fabbisogno annuo aggiuntivo per modernizzare e decarbonizzare l’acqua, i servizi igienico-sanitari e la raccolta dell’acqua piovana. La scorsa estate, un documento dell’Osservatorio dei Servizi Idrici e Sanitari Pubblici e dell’Ufficio per la Biodiversità (OFB) indicava che nel 2020 erano stati persi oltre 937 milioni di metri cubi di acqua per perdite, cioè “l’equivalente del consumo di circa 18 milioni di abitanti”.