Siccità Nord Italia: in arrivo il decreto acqua per sbloccare le risorse idonee

Le risorse saranno attinte dal Pnrr (dei 4 miliardi destinati è stato impegnato meno del 10%, pari a 300 milioni), dai fondi europei del periodo 2014-2020
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Un piano idrico straordinario, un Commissario ad hoc con poteri esecutivi, e un meccanismo di semplificazioni e deroghe per sbloccare 7,8 miliardi di euro intrappolati dalle pastoie burocratiche. E’ questa la ricetta del decreto Acqua con cui il governo punta a contrastare il fenomeno della siccità che già incombe in Italia, soprattutto al Nord.

Il provvedimento a cui diversi ministeri stanno lavorando da inizio marzo è atteso al Consiglio dei ministri di martedì. O meglio: “E’ probabile che il decreto legge sull’acqua venga adottato la prossima settimana“, ha spiegato il ministro del Mare e della Protezione civile, Nello Musumeci, dopo lo slittamento del 16 marzo. Le risorse saranno attinte dal Pnrr (dei 4 miliardi destinati è stato impegnato meno del 10%, pari a 300 milioni), dai fondi europei del periodo 2014-2020 (1,2 miliardi di cui sono stati usati soltanto 200milioni) e da fondi nazionali.

Siccità in Italia: le risorse previste

Secondo Utilitalia, la federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche, per mettere in sicurezza il sistema occorrerebbero 1,3 miliardi aggiuntivi fino al 2026. In ogni caso, con le risorse previste, il governo conta di avviare le opere principali, come gli invasi per raccogliere l’acqua piovana (attualmente solo l’11% finisce nei canali irrigui), e la riduzione delle perdite, quantificate ora fino al 50%. Musumeci sottolinea anche l’urgenza di semplificare le normative per “svuotare le dighe” dai detriti.

Un processo complicato che prevede non solo l’estrazione e l’esame dei sedimenti per isolare eventuali materiali pericolosi, ma anche lo stoccaggio e lo smaltimento. Per la desalinizzazione, invece, “dobbiamo verificare nei prossimi mesi il rapporto tra utilità e costo“.

Il piano idrico straordinario

Quanto al piano idrico straordinario, con l’individuazione delle priorità di intervento e la relativa programmazione, il compito di metterlo a punto sarà affidato ad una Cabina di regia interministeriale, con la collaborazione di Regioni e enti territoriali. Al Commissario spetterà il potere esecutivo di attuare le disposizioni delle Cabina di regia.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica, il governo varerà a breve una campagna sull’uso responsabile dell’acqua. Difatti, la crisi idrica rischia di non investire solo il comparto agricolo, già in affanno. In Veneto, dove a fine febbraio gli invasi dei due principali bacini (Adige e Piave) registravano un deficit del 33 e del 59%, il governatore Luca Zaia ha firmato la settimana scorsa un’ordinanza operativa per sollecitare i cittadini ad evitare gli sprechi, e i concessionari a predisporre piani di emergenza per l’approvvigionamento dell’acqua.

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