E’ arrivato il tempo in cui gli utenti possono allontanarsi da password alfanumeriche, basate su testo e numeri e dalle verifiche per i telefoni cellulari. E’ arrivato il momento di soluzioni più adeguate e sicure basate su immagini. Queste sono le conclusioni a cui è pervenuto un gruppo di ricercatori informatici dell’Università di Surrey. In un nuovo studio, i ricercatori di Surrey in Inghilterra dimostrano un sistema di autenticazione basato su immagini chiamato Tim (Transparent image moving) per i telefoni cellulari al fine di ridurre il rischio di attacchi di “shoulder surfing“.
Tim richiede agli utenti di selezionare e spostare immagini predefinite in una posizione designata per superare i controlli di autenticazione, simili a quelli richiesti per lo shopping online. Lo studio dimostrativo ha riscontrato che l’85% degli utenti ritiene che possa aiutare a prevenire il guessing delle password e gli attacchi di “shoulder surfing“.
Le implicazioni per i nostri smartphone
Lo studio ha inoltre scoperto che il 71% dei partecipanti ritiene che Tim sia una soluzione basata su immagini più utilizzabile rispetto ad altre presenti sul mercato. Per Rizwan Asghar, coautore del paper per l’Università di Surrey, “trascorriamo gran parte della nostra vita sui nostri telefoni cellulari e dipendiamo da essi per attività come la banca, lo shopping e per rimanere in contatto con i nostri cari. Tuttavia, è sorprendente quanto poco sia stato fatto in termini di innovazione e progresso per proteggere queste attività e le nostre informazioni più private. Crediamo che i processi di autenticazione basati su immagini e interattivi come Tim rappresentino un passo nella giusta direzione“.
Lo “shoulder surfing” è un attacco in cui qualcuno registra informazioni sensibili, come password o numeri di carte di credito, inseriti da una vittima sullo schermo di un computer o di un dispositivo mobile guardando sopra la spalla o da una distanza. Gli attacchi di “shoulder surfing” spesso si verificano in luoghi pubblici affollati come aeroporti, caffè o mezzi pubblici.
Cosa sta cambiando
“Lo status quo attuale basato su testo offre compromessi tra usabilità e sicurezza – continua Asghar – Mentre le password basate su testo breve sono facili da ricordare, non sono sufficientemente sicure e ti rendono vulnerabile al guessing delle password o agli attacchi di shoulder surfing“.
Le password basate su testi lunghi sono vincenti in termini di sicurezza ma sono incredibilmente difficili per gli utenti da ricordare. “E’ promettente che molti dei nostri partecipanti abbiano trovato Tim utilizzabile e non hanno trovato la curva di apprendimento troppo ripida. Ciò suggerisce che il mercato potrebbe essere pronto per alternative basate su immagini per la sicurezza dei dispositivi mobili“.