Una spezia, che è anche un’erba aromatica, è un efficace antibiotico e antinfiammatorio naturale dalle mille virtù: vanta eccezionali effetti antibatterici, aiuta a digerire velocemente e sgonfiare la pancia, è ricca di minerali, riesce ad abbassare il colesterolo cattivo (alzando quello buono), ed è anche un alleato per chi soffre di diabete, in quanto è in grado di ridurre la glicemia alta.
Anche noto come “prezzemolo cinese”, il coriandolo può davvero essere un valido alleato della nostra salute.
Che cos’è il coriandolo, un eccezionale antinfiammatorio naturale
Il coriandolo (Coriandrum sativum), conosciuto anche col nome di “prezzemolo cinese”, è una pianta erbacea annuale originaria dei paesi del Mediterraneo orientale, appartenente alla famiglia delle Ombrellifere e coltivato in tutto il mondo.
La parola latina “coriandrum” ha le sue radici in quella greca “corys” (cimice), seguita dal suffisso “onder” (somigliante), in riferimento alla supposta somiglianza con l’odore della cimice verde dei prati, emanato spremendo o sfregando le foglie del coriandolo. “Coriandrum” indica “qualcosa che fa bene all’uomo”, mentre “sativum “significa “adatto ad essere coltivato”.
Di questa pianta sono utilizzate sia le foglie, più piccanti e apprezzate soprattutto in Oriente, che i frutti, granelli simili al pepe, gialli e dal sapore dolciastro che ricorda i limoni.
Il coriandolo nella storia
Come testimoniano le prove del suo utilizzo risalenti a 5000 anni prima di Cristo, il coriandolo è una delle spezie più antiche: alcuni ritenevano che fosse velenoso, altri che fosse portentoso per guarire la peste e l’epilessia e per rendere indolore il parto. Il popolo romano lo usava moltissimo per via del suo aroma speziato e, stando a quanto ci riferisce Plinio, se si mettono alcuni semi sotto il cuscino al levar del sole, la febbre e il mal di testa scompaiono.
Perché usare il coriandolo?
I componenti del coriandolo, linalolo, flavonoidi e vitamine, hanno un effetto benefico principalmente sugli organi deputati nella digestione e nell’assorbimento degli alimenti, a cominciare dallo stomaco.
Il consumo dei semi di coriandolo aiuta la digestione, protegge il fegato e ne garantisce la funzionalità. E’ inoltre una pianta che rilassa l’intestino, quindi combatte i problemi legati all’intestino irritabile e a ridurre eventuali contrazioni delle sue pareti.
Un’altra proprietà importante è quella di essere antisettico e antibatterico, in particolare sembra essere efficiente nel contrastare un pericoloso batterio quale Escherichia coli.
Il meccanismo antibiotico, in particolare del suo olio, è stato evidenziato da una ricerca dell’Università di Beira Interior (Portogallo), diretta dalla dottoressa Fernanda Domingues e pubblicata sul Journal of Medical Microbiology.
Inoltre, svolge anche un’azione antinfiammatoria e analgesica, soprattutto nei confronti di mal di testa e dolori muscolari e reumatici. La presenza nei semi di coriandolo di vitamina A, B e C, di minerali come il potassio, lo zinco, il calcio e il ferro aiuta il nostro organismo a combattere le infiammazioni: in particolare, questa funzione è svolta dal cineolo e dall’acido lineolico.
Va sottolineata inoltre la sua capacità di chelare i metalli all’interno del nostro corpo: questa pianta è in grado di legarsi alle molecole di detti metalli e di renderli innocui, vale a dire meno tossici, e favorire quindi la loro eliminazione. In particolare, sembrerebbe che sia il coriandolo fresco sia quello essiccato sia in grado di chelare metalli pesanti come il mercurio, l’alluminio e il piombo, metalli con cui veniamo a contatto ogni giorno e che talvolta introduciamo, senza saperlo, nel nostro organismo attraverso gli alimenti.
Il coriandolo elimina i gas intestinali, attenua il senso di fatica, combatte l’inappetenza ed è un buon tonico per l’attività cerebrale e per il sistema nervoso. I semi sono un buon rimedio contro le coliche addominali, le difficoltà digestive ed il gonfiore, hanno effetto fungicida e antibatterico e, aggiunti all’acqua dei pediluvi, hanno un effetto rilassante e sgonfiante. L’infuso è consigliato contro mal di testa ed emicrania, l’olio aiuta nei casi di eczema, psoriasi e rosacea, l’estratto previene l’infezione da Candida albicans, proteggendo dai danni causati da avvelenamento da piombo.
Il coriandolo, che contrasta l’obesità, favorisce un corretto metabolismo dei carboidrati e combatte la formazione dei radicali liberi dovuti a stress e tossine, grazie ai suoi agenti antiossidanti che proteggono il fegato e stimolano la sua capacità di rigenerarsi, è un rimedio naturale per alcolisti e coloro che soffrono di epatite C.
Grazie alla presenza di vitamina C, acido stearico, acido oleico, acido linoleico e acido palmitico, il coriandolo abbassa il colesterolo LDL (“cattivo”) e alza quello HDL (“buono”).
Diversi studi hanno dimostrato l’efficacia di estratti di coriandolo nel contrastare l’insorgenza di diabete e nel miglioramento del profilo ematochimico. Secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, in un rapporto relativo ad oli essenziali e salute dell’uomo e salvaguardia dell’ambiente, il coriandolo sarebbe in grado di ridurre i livelli di glicemia, aumentando da una parte la secrezione dell’insulina e dall’altra l’azione insulino-simile a livello cellulare.
Benefici e controindicazioni: il parere degli esperti
Secondo gli esperti dell’Humanitas Research Hospital, ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario
“il coriandolo contiene molti minerali tra cui spiccano per quantità ferro, potassio, calcio e fosforo. I benefici che si possono potenzialmente ricavare dal consumo di coriandolo sono diversi. La sua caratteristica principale è essere in grado di aiutare contro i problemi digestivi: il coriandolo è infatti carminativo (riduce la presenza di gas intestinali) e antispasmodico, e riduce quindi difficoltà digestive e gonfiore. Attenua stanchezza e fatica e stimola l’attività cerebrale, oltre che l’appetito. Il coriandolo ha inoltre un effetto antibatterico e fungicida.
Tra le controindicazioni, va ricordato che usato in dosi eccessive può causare disturbi nervosi e renali“.
“È bene prestare attenzione al consumo di coriandolo in caso di assunzione di farmaci neurostimolanti (per scongiurare una possibile somma degli effetti)“.
Gli esperti Humanitas ricordano inoltre che
“100 grammi di frutti di coriandolo essiccati apportano 298 calorie e contengono:
- 9 g di acqua
- 12 g di proteine
- 17 g di lipidi
- 55 g di carboidrati
- 42 g di fibre
- 709 mg di calcio
- 16 mg di ferro
- 330 mg di magnesio
- 409 mg di fosforo
- 1267 mg di potassio
- 35 mg di sodio
- 4,7 mg di zinco
- 21 mg di vitamina C
- 0,23 mg di Tiamina (vitamina B1)
- 0,29 mg di Riboflavina (vitamina B2)
- 2,13 mg di Niacina (vitamina B3 o vitamina PP)
100 grammi di foglie di coriandolo essiccate apportano 279 calorie e contengono approssimativamente:
- 7 g di acqua
- 21 g di proteine
- 5 g di lipidi
- 52 g di carboidrati
- 10 g di fibre
- 7 g di zuccheri
- 1246 mg di calcio
- 42 mg di ferro
- 694 mg di magnesio
- 481 mg di fosforo
- 4466 mg di potassio
- 211 mg di sodio
- 4,7 mg di zinco
- 566 mg di vitamina C
- 1252 mg di Tiamina (vitamina B1)
- 1500 mg di Riboflavina (vitamina B2)
- 10,7 mg di Niacina (vitamina B3 o vitamina PP)
- 0,6 mg di vitamina B6
- 274 µg di vitamina B9 o acido folico
- 293 µg di vitamina A retinolo eq.
- 1,03 mg di vitamina E
- 1359 µg di vitamina K“
Come usare il coriandolo?
Il coriandolo può essere utilizzato per insaporire zuppe, legumi, contorni freschi, insalate colorate e verdure. Con foglie e semi della pianta si possiamo preparare anche tisane sgonfianti e digestive, ma anche un pesto alternativo molto saporito.
I semi macinati del prezzemolo cinese costituiscono uno degli ingredienti del curry e del “garam masala”, una miscela di spezie molto usata nella cucina indiana, sud americana e nella cucina orientale in genere, mentre in Europa centrale il coriandolo viene usato per insaporire e aromatizzare le marinate di cacciagione, le salamoie, i funghi, i sott’aceti e i prodotti da forno. E’ usato nell’industria dei liquori per aromatizzare il gin e l’antico liquore Chartreuse, dal caratteristico sapore speziato e pungente.
Si tenga presente che le informazioni presenti in questa pagina sono di natura generale e a scopo divulgativo e non sostituiscono in nessun caso il parere del medico, il primo punto di riferimento a cui ricorrere per avere informazioni, chiarimenti, e a cui affidarsi per consigli o esami.