La siccità minaccia nuovamente la produzione di chip a Taiwan, a rischio di una carenza che potrebbe indebolirne il ruolo di principale produttore a livello globale. Quella di oggi rischia di essere la peggiore crisi dovuta alla siccità degli ultimi trenta anni nel Paese e potrebbe protrarsi fino a maggio prossimo, secondo i meteorologi.
La siccità sta colpendo l’isola e i suoi bacini idrici più importanti. I bacini idrici del Southern Taiwan Science Park, gestito da Tsmc, che consuma 99mila tonnellate di acqua al giorno, erano pieni solo all’11,2% stando ai dati del 17 marzo scorso, riporta il Nikkei Asia Review. Va un po’ meglio per altri bacini idrici nel sud dell’isola, in particolare nella zona dell’hub portuale di Kaohsiung, ma nessuno di questi raggiunge metà della capienza, con punte del 41% per il bacino idrico di Nanhua e del 40% per il bacino idrico di Hushan, al punto che la città sudoccidentale di Taiwan ha deciso, a partire da oggi, di tagliare del 10% il consumo di acqua nella sua area industriale.
Piani per il risparmio delle risorse idriche
I gruppi della tecnologia, a cominciare dalla stessa Tsmc, hanno sviluppato piani per il risparmio delle risorse idriche, che prevedono la riduzione dei consumi e il riciclo delle acque reflue. Il produttore di display Innolux ha dichiarato di avere investito a fine 2022 in attrezzature per conservare l’acqua; Delta Electronics, già dal 2015, ha avviato piani per conservare l’acqua.
La stessa amministrazione dell’isola sta cercando di correre ai ripari per evitare di sprecare acqua, ma il problema delle riserve idriche è oggi più complicato rispetto al 2021, e corre il rischio di diventare un problema cronico, secondo il Vicepresidente dell’Università Centrale Nazionale, Wu Ray-shyan, con ripercussioni a lungo termine sull’economia dell’isola.
Produzione di chip a Taiwan: tensione USA-Cina
I chip sono uno dei settori dove la competizione tra USA e Cina è più sentita. A dicembre scorso, la Cina ha sporto reclamo alla WTO (World Trade Organization) per le restrizioni all’export di chip da parte degli Stati Uniti: Washington vuole limitare l’export verso la Cina di attrezzature per produrre chip che possono servire sia per produrre smartphone che sistemi d’arma avanzati.
Il mese prossimo, il Presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, potrebbe incontrare lo speaker della Camera dei Rappresentanti USA, Kevin McCarthy. La Cina minaccia “risolute contromisure” all’incontro previsto a Los Angeles il mese prossimo e avverte che questi incontri causeranno un “grave impatto” alle relazioni bilaterali tra Cina e Stati Uniti. Per sottolineare il clima di tensione, ad agosto scorso, poche settimane dopo la crisi con la Cina innescata dalla visita a Taipei dell’ex speaker della Camera USA, Nancy Pelosi, Tsai Ing-wen aveva sottolineato che le industrie di Taiwan sono “impazienti di rafforzare la cooperazione con gli Stati Uniti nel campo dei semiconduttori e in altri settori dell’alta tecnologia”. E il 6 dicembre scorso, il fondatore di Tsmc, Morris Chang, ha annunciato, insieme al Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, l’apertura di un secondo impianto produttivo in Arizona.