Almeno 12 persone sono morte e decine sono rimaste ferite a causa del terremoto magnitudo 6.5 che ha scosso l’Afghanistan e gran parte del Pakistan, avvertito fino al confine con il Tagikistan. L’epicentro è stato localizzato nella regione montuosa dell’Hindu Kush in Afghanistan, al confine con Pakistan e Tagikistan. Le scosse hanno spinto molte persone a fuggire dalle case e uffici nella capitale pakistana Islamabad, così come a Kabul e in altre parti dell’Afghanistan.
Nella provincia nord-orientale di Laghman, in Afghanistan, almeno 2 persone sono morte e almeno altre 8 sono rimaste ferite. Almeno 9 persone hanno perso la vita, tra cui due bambini, a causa del crollo di case e altri edifici nella provincia pakistana di Khyber Pakhtunkhwa, secondo l’Autorità provinciale per la gestione dei disastri. Almeno altri 160 i feriti. I crolli che sono seguiti al sisma hanno bloccato le strade nella città di Abbotabad, nel Nord del Pakistan.
L’area dell’Hindu Kush afghano è zona di elevata attività sismica e una fonte di terremoti nella regione. Un terremoto simile lo scorso giugno, magnitudo 5.9 nelle province orientali di Paktika e Khost, al confine con il Pakistan, ha ucciso oltre mille persone e ne ha ferite circa 1.500, oltre a distruggere centinaia di case. Nel 1998 il Paese ha subito anche uno dei più gravi disastri sismici nel Nord, quando 2 terremoti magnitudo 5.9 e 6 hanno provocato la morte di circa 4mila persone. Pochi mesi dopo, alla fine di maggio, un altro sisma, magnitudo 7 ha colpito nuovamente la zona, uccidendo circa 5mila persone.