Terremoto, notte di apprensione a Perugia e Reggio Calabria: si temono nuove scosse

Terremoto, in Umbria molti edifici lesionati e seconda notte fuori per gli sfollati dalle case inagibili. A Reggio Calabria ancora attivo il COC dopo la scossa in Aspromonte
MeteoWeb

E’ una notte di apprensione per il terremoto a Perugia e a Reggio Calabria, teatro delle scosse che hanno colpito il territorio nelle scorse ore. La situazione più difficile è quella di Perugia, dove a Umbertide molte persone si apprestano a vivere la seconda notte consecutiva fuori casa dopo le scosse di ieri (magnitudo 4.3 alle 16:05 e magnitudo 4.5 alle 20:08) che hanno determinato danni rendendo decine di abitazioni inagibili. Tanta altra gente non vuole tornare in casa per paura, tanto che la Protezione civile ha allestito tre punti di accoglienza nelle palestre di Umbertide, Pierantonio e Sant’Orfeto, nel territorio comunale di Perugia, con oltre 150 posti letto per chi ne avesse necessità. “C’è stata tanta paura ma siamo stati assistiti al meglio. Ci hanno dato brandine e coperte” racconta uno degli anziani che ha scelto di dormire in una delle palestre. In tanti hanno invece scelto di dormire nelle auto o presso i parenti.

A Reggio Calabria la situazione è più tranquilla: il terremoto si è verificato stamani in Aspromonte (magnitudo 3.5 alle 10:30), con epicentro in una zona non abitata, ma ha scatenato la psicosi nelle scuole del capoluogo e della provincia. Il Comune ha attivato il COC che rimarrà operativo fino alla mezzanotte, e poi dovrebbe chiudere se non ci saranno ulteriori complicazioni. L’unica replica è stata di magnitudo 2.3 alle 18:22 del pomeriggio, sempre nella stessa zona montana.

Terremoto Perugia: danni ingenti alle chiese

Particolarmente ingenti i danni provocati dai terremoti di ieri alle chiese. Sono state infatti chiuse quelle di Pierantonio, dove è stato danneggiato anche il campanile, di Sant’Orfeto e di Rancolfo (Perugia), mentre in quella della Madonna della Neve di Pian d’Assino sono state evidenziate lievi lesioni che hanno indotto a interdirla al culto a livello precauzionale. Simile situazione nella millenaria abbazia-basilica minore di San Salvatore in Montecorona di Umbertide, dove sono visibili delle lesioni. Inagibile pure il complesso parrocchiale di Cenerente (Perugia).

La chiesa della parrocchia di Pierantonio / foto Ansa

Terremoto Perugia: tanti sopralluoghi per verificare la stabilità degli edifici

Centinaia di cittadini si stanno intanto rivolgendo ai Comuni, alla Protezione civile e ai vigili del fuoco per chiedere i sopralluoghi. Ci sono crepe da valutare, case ed edifici pubblici dei quali verificare la stabilità. Intonaco e calcinacci si sono distaccati in diversi negozi, in abitazioni e uffici. “Bisogna capire – ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile Enrico Melasecche – quanti hanno bisogno di un posto letto perché hanno lasciato le case per paura e quanti saranno invece costretti a lasciarle per i danni del sisma“. Verifiche per le quali è però necessario tempo. In mattinata a Umbertide è arrivato anche il presidente della Regione Donatella Tesei. Prima una riunione con il sindaco Luca Carizia e gli altri rappresentanti delle istituzioni presso la sede della Protezione civile comunale, poi l’incontro con la popolazione. “In particolare gli anziani – ha detto Tesei – hanno bisogno di una parola di conforto e di essere rassicurati“. Il presidente ha parlato di “situazione al momento sotto controllo“. Ha quindi spiegato di avere già fatto un punto con la Protezione civile nazionale e di essere stata chiamata dal ministro Matteo Salvini che si è informato della situazione. Tesei è stata contattata anche dal presidente della Lombardia Attilio Fontana il quale si “è messo a disposizione per ogni necessità“. “Speriamo di non averne bisogno – ha detto il governatore – anche perché la nostra macchina dei soccorsi è attiva e sta funzionando“.

foto Ansa

I radioamatori in prima linea

I radioamatori umbri in prima linea nei collegamenti radio di emergenza in seguito allo sciame sismico che sta interessando l’area di Umbertide, in provincia di Perugia. Da ieri la rete ‘Rednet’ ha garantito collegamenti attraverso tre ponti ripetitori sincroni (Monte Cosce, Monte Serano e Monte Amiata) con una quarantina di radioamatori dislocati su tutto il territorio regionale che hanno fornito informazioni, aggiornamenti e garantito una valida alternativa, nel caso ci fosse stato un black out, ai collegamenti classici via cavo e via rete mobile. Non è la prima volta che accade, i radioamatori umbri si erano attivati anche in occasione del sisma del 1997. Da allora la rete di ponti radio in Umbria è migliorata arrivando a coprire in modo molto capillare l’intero territorio regionale, mettendosi anche a servizio delle istituzioni e del sistema di Protezione civile.

Terremoto a Reggio Calabria, psicosi per la grande fuga dalle scuole

A Reggio Calabria più che il terremoto in sé, fa discutere quello che ha determinato per la grande fuga dalle scuole, da molti considerata ingiustificata ed esagerata. Fermo restando che le scuole sono, o almeno dovrebbero essere, tra le strutture più sicure in assoluto dal punto di vista delle tecnologie antisismiche, insieme agli ospedali, dopo il terremoto s’è scatenata la psicosi tra genitori impauriti e desiderosi di andare a prendere i bambini per portarli al sicuro (?), e dirigenti scolastici altrettanto isterici che decidevano di lasciarsi sopraffare dalla paura. Emblematica la testimonianza di una studentessa che ha raccontato i momenti concitati della fuga da scuola tra spintoni e panico: è evidente come la città non sia pronta ad affrontare il terremoto, nonostante dovrebbe esserlo trovandosi in una delle zone a più alto rischio sismico dell’intero continente europeo e con un passato storico caratterizzato da tanti grandi terremoti.

Chiuso lo stadio Curi: rinviata la partita di serie B proprio tra Perugia e Reggina

Il terremoto unisce Perugia e Reggio Calabria e proprio domani a Perugia, per uno strano scherzo del destino, doveva giocarsi la partita tra Perugia e Reggina per il campionato di serie B. E invece la gara non si giocherà: lo stadio Curi è stato chiuso fino al 20 marzo. La decisione è stata annunciata dal Comune “in relazione” al terremoto che ha interessato la zona di Umbertide e presa dopo un sopralluogo svolto dai tecnici dell’ente con il supporto del vigili del fuoco. La gara è stata rinviata a data da destinarsi e la Reggina è rientrata in riva allo Stretto.

foto Ansa

Il Comune di Perugia ha spiegato in una nota che dal controllo è emersa la necessità di verifica, attraverso l’utilizzo di mezzi e operatori, della presenza di eventuali distacchi del copriferro dei gradoni della curva sud ospiti. L’ordinanza di chiusura è stata quindi adottata anche “visto che è ancora in atto lo sciame sismico“. “Tale tempistica – si legge ancora in una nota dell’Amministrazione comunale – si rende necessaria anche per procedere alle verifiche del settore tribuna ovest, oltre che alle ispezioni tecniche del caso che richiedono tempi non compatibili con quelli del prossimo evento sportivo. Infine visto che è ancora in atto lo sciame sismico, e, l’evento interessa un numero rilevante di fruitori, si ritiene critica la gestione di un eventuale deflusso vista la presenza di migliaia di persone e il contemporaneo rischio di distacchi non adeguatamente valutato“.

L’augurio è che non si verifichino altre scosse e che la paura di queste ore possa diventare presto un lontano ricordo, ma gli esperti non sono particolarmente rassicuranti forti delle conoscenze scientifiche. Nessuno può dire quando, ma a prescindere da eventuali scosse precedenti o sciami in atto, sia in Umbria che in Calabria i terremoti possono verificarsi ogni giorno, da un momento all’altro. Anche molto più forti di quelli delle scorse ore.

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