Le autorità tunisine hanno iniziato a tagliare l’acqua potabile di notte in alcune zone della capitale e di altre città, secondo quanto riferito dai residenti, in quello che sembra essere un tentativo di ridurre i consumi a causa della grave siccità. Lo scrive il quotidiano Asharq A-Awsat. Il taglio dell’acqua senza preavviso, in aree della capitale Tunisi, Hammamet, Sousse, Monastir e Sfax, rischia di alimentare le tensioni sociali in un Paese dove la popolazione soffre di servizi pubblici scadenti, alta inflazione e un’economia debole.
La Tunisia è stata colpita da una grave siccità, tanto che i funzionari hanno dichiarato che il ministero potrebbe iniziare a interrompere l’erogazione dell’acqua di notte anche durante l’estate per ridurre i consumi a causa della scarsità di riserve nel Paese. La continua mancanza di pioggia, tuttavia, sembra aver spinto le autorità a iniziare a farlo in anticipo in alcune località.
Le dighe tunisine hanno registrato una diminuzione della capacità di circa 1 miliardo di metri cubi a causa della scarsità di pioggia da settembre 2022 a metà marzo 2023, ha detto Hamadi Habib, un alto funzionario del ministero dell’Agricoltura. La diga di Sidi Salem, nel nord del Paese, un importante fornitore di acqua potabile per diverse regioni, è scesa solo al 16% della sua capacità massima di 580 milioni di metri cubi, secondo i dati ufficiali.